Conviction 1x01 "Pilot": la recensione

La nostra recensione dell’episodio pilota della serie Conviction, in onda sulla ABC

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Spoiler Alert
Quello di Conviction è un pilot solido e ben scritto e gran parte del merito va alla protagonista Hayley Atwell (Hayes Morrison) e ai personaggi che la supportano e che risultano interessanti fin dalla loro prima apparizione.

Provate ad immaginare, nell'era dei social media, cosa debba significare per un'adolescente, figlia del Presidente degli Stati Uniti, crescere sotto i riflettori e le continue pressioni del pubblico e, forse, vi farete un'idea di chi sia la ribelle Hayley. C'è qualcosa nella Atwell che la rende davvero perfetta per la parte, il suo sarcasmo, il suo umorismo, l'incredibile capacità di essere credibile sia nel ruolo della ribelle che in quello della donna sensibile e, non in ultimo, la sua morbida femminilità. L'attrice, distaccandosi dal canone di bellezza Hollywoodiano che vorrebbe tutte le donne sottili come giunchi e vagamente stereotipate, persino nel suo aspetto fisico nasconde un incredibile punto forza, è l'essenza della femminilità nelle mani di una donna che sa usarla con classe.

Il personaggio di Hayley è veramente stimolante: una donna sensuale e desiderabile, ma autodistruttiva, capace di mettere da parte persino la sua acuta intelligenza e la sua sensibilità pur di dimostrare agli altri quanto poco le vicende della vita, che non riguardino il suo egoistico intrattenimento, la interessino. Quando viene quindi messa all'angolo e costretta dal Procuratore Distrettuale Conner Wallace (Eddie Cahill), per evitare un'accusa di detenzione di droga, a dirigere la Conviction Integrity Unit, un'unità che si occupa di revisionare casi di persone che asseriscono di essere state condannate ingiustamente, la sensazione è che la protagonista non cederà molto facilmente al ricatto. E così infatti sarà. Fin dall'inizio Hayley combatterà con le unghie e con i denti per evitare di ritrovarsi emotivamente coinvolta nel primo caso che dovrà revisionare, proprio perché si rifiuterà di dare la soddisfazione a Conner e alla madre Harper (Bess Armstrong) di mostrare di poter essere manipolata, di essere uno strumento nelle loro mani a causa delle sue stesse pessime scelte di vita. Quali siano poi, nonostante le apparenze, i motivi per cui tanta gente si stia dando tanto da fare per lei è tutto da scoprire: Conner, per esempio, è un uomo che ha le sue mire politiche e non le nasconde, come non nasconde di essere attratto da Hayley e la madre di lei, candidata al Senato, non sembra essere la donna fredda che il pubblico si sarebbe aspettato di incontrare considerato il modo in cui la protagonista sembra essere stata cresciuta, quanto una madre sinceramente desiderosa di dare alla propria figlia un'ultima chance di essere la persona che potrebbe davvero essere.

Anche il team che viene affiancato ad Hayley ha una interessante origine che rende curiosi di scoprire di più sul loro carattere e sulle motivazioni che li hanno portati a far parte della Conviction Integrity Unit. Di Tess "Campanellino" Larson (Emily Kinney), sappiamo che la sua testimonianza ha fatto condannare un innocente, di Sam Spencer (Shawn Ashmore) conosciamo le mire di carriera ed il forte carattere, di Maxine Bohen (Merrin Dungey) l'integrità e di Frankie Cruz (Manny Montana) l'ex passato da carcerato ed il fatto che abbia un compagno ancora in prigione. Di ciascuno di loro il pubblico sa, insomma, quel tanto che basta da stuzzicare e invogliare a tornare.

Anche i casi affrontati dalla Conviction Integrity Unit sembrano promettere bene. Come spiegato da Frankie e Maxine, questa unità, a differenza di Innocence Project, un'organizzazione - tra l'altro realmente esistente - che ha il compito di dimostrare l'innocenza di persone ingiustamente condannate, studia ogni punto di vista di un caso e analizza ogni prova a disposizione per stabilire la verità, sia che questa provi l'innocenza di una persona, sia che non lo faccia. Oltre quindi a sottolineare verità incontrovertibili come quella che la maggior parte dei carcerati, oggi, viene condannata sulla base di testimonianze oculari che, è scientificamente provato, sono tra gli elementi meno attendibili e più fallaci su cui istruire un caso, le caratteristiche di questa unità - per sua stessa definizione - mettono i suoi membri di fronte alla possibilità di dover trattare casi in cui la persona che proclama di essere innocente, possa essere davvero colpevole. Come reagirebbero in questo caso tutti i protagonisti? Fino a che punto è davvero possibile non lasciarsi coinvolgere da questo compito quando in gioco c'è la liberà individuale di una persona?

Se è vero che in soli cinque giorni la Conviction Integrity Unit deve studiare un caso e trovare la verità, a Conviction sono bastati 45 minuti per convincere che la serie ha tutte le carte in regola per dimostrare le sue ottime potenzialità.

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