ControNatura vol. 3: La rinascita, la recensione
Il terzo volume di ControNatura conclude la miniserie scritta e disegnata da Mirka Andolfo
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Nonostante sia sempre più impegnata come disegnatrice di comics, Mirka Andolfo non rinuncia a proporsi come autrice completa, e, dopo il successo di Sacro/Profano, ControNatura è il suo secondo titolo realizzato in autonomia. Inizialmente poteva sembrare che questa storia fosse imperniata su una sorta di variante animalesca e dark dell'amore proibito tra Damiano e Angelina, ma chi ha letto i primi due volumi della miniserie originale edita da Panini Comics ha presto riconosciuto un'inedita maturità nelle tematiche e un'evoluzione dal punto di vista narrativo.
La rinascita chiude il progetto ControNatura - ormai noto anche oltreoceano con il titolo di Unnatural, a conferma della popolarità della Andolfo - ma questo cartonato non ci ha soddisfatto del tutto, risultando poco equilibrato nella gestione dei vari elementi narrativi che era necessario sviluppare per giungere alla conclusione. Avevamo già capito che nella vicenda di Leslie le azioni della madre sarebbero state fondamentali, dunque ci aspettavamo un flashback esplicativo; il racconto del passato, però, occupa talmente tanto spazio da relegare in secondo piano la vicenda del presente.
Graficamente non c'è nulla da aggiungere a quanto abbiamo ripetuto negli ultimi anni: la Andolfo continua a dimostrare di saper dare forma a qualunque situazione e di porre i suoi personaggi cartooneschi al centro di sequenze drammatiche e violente, senza che queste risultino grottesche. A ciò si aggiunge uno stile ben definito e ormai riconosciuto in tutto il mondo, una caratteristica di cui non possono fregiarsi molti autori italiani.
I difetti riscontrati in quest'ultimo volume di ControNatura non sono tali da renderlo una cattiva lettura, tutt'altro: è un evidente passo avanti nella carriera dell'autrice, che ha comunque più esperienza come disegnatrice che come scrittrice, perciò vi sono ancora abbondanti margini di miglioramento, soprattutto considerando la rapida evoluzione dimostrata a fronte di un numero ancora esiguo di sceneggiature firmate.