Conan il Cimmero vol. 9: Gli Accoliti del Cerchio Nero, la recensione
Il nono volume della collana Conan il Cimmero ci regala una delle interpretazioni artistiche più originali del personaggio creato da Robert E. Howard
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Il nono volume della collana Conan il Cimmero – edita in Italia da Star Comics – è dedicato a una delle storie più originali dell’intera produzione di Robert E. Howard, ovvero Gli Accoliti del Cerchio Nero. La vicenda è ambientata nel regno di Vendhya, dove il re viene ucciso dai terribili sortilegi messi in atto dai Veggenti Neri di Yimsha. Dopo la morte, Yasmina, la sorella del sovrano, decide di vendicarlo; ben presto, però, il suo cammino incrocia quello del barbaro che, in questo racconto, ritroviamo a capo della tribù degli afghuli. Da questo momento, iniziano una serie di peripezie che portano la coppia ad affrontare minacce di ogni sorta, in un viaggio appassionante e ricco di sorprese.
La volontà di spingersi oltre nel concepire un romanzo così articolato rende Gli Accoliti del Cerchio Nero una lettura affascinante, che conquista non solo per il magnetismo della figura di Conan (qui tornato a ricoprire il ruolo di guerriero indomito) ma anche per come ci vengano proposte (e ampliate) le tematiche howardiane: dal rifiuto della stregoneria, al ruolo della donna (qui sempre più emancipata), senza dimenticare il consueto attacco alla civiltà e alle brutture che ha generato negli esseri umani. Il tutto viene portato in una dimensione ancora più grande, a riprova delle enormi potenzialità di questo universo narrativo.
Tra intrighi di corte, scontri brutali e serrati confronti ideologici va in scena una vicenda che può vantare una componente artistica inconsueta: Kwang, infatti, caratterizza questo volume con il suo stile orientale che ci offre l’ennesima lettura di un mito senza tempo. Vedere Conan in versione manga non solo conquista per l’originalità della soluzione adottata ma, soprattutto, per la maniera con cui trasmette dinamismo e aggressività risultando sempre credibile. Altrettanto convincenti sono le atmosfere orientaleggianti che, accompagnate da una notevole cura dei dettagli, conferiscono rinnovata luce al racconto.
Poco altro da aggiungere a un volume che, oltre a confermare la qualità media della collana, ci offre una interpretazioni più originali della saga di Conan.
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