Community (quinta stagione): la recensione
La quinta stagione di Community, con il ritorno di Dan Harmon e gli abbandoni nel cast
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Negli anni le motivazioni e i personaggi sono cambiati, ma il nucleo è rimasto sempre lo stesso. Un gruppo di personaggi, perdenti, strambi e ognuno completamente diverso dall'altro, riuniti in una stanza di studio del Greendale Community College. Prima da studenti, ora da professori, per cercare di salvare l'università dalla rovina e dal degrado. Ritroviamo Jeff (Joel McHale), sempre più palestrato e sempre più cambiato rispetto all'avido e spregevole avvocato che era agli esordi, Britta (Gillian Jacobs), che dopo l'orribile parentesi romantica con Troy torna ad essere la solita attivista, Abed (Danny Pudi), il personaggio che incarna lo spirito metanarrativo della serie, Troy (Donald Glover), che abbandonerà lo show dopo pochi episodi, Annie (Alison Brie), adorabile come al solito, e Shirley (Yvette Nicole Brown), da sempre anello debole del gruppo. Pierce (Chevy Chase), cui daremo l'addio definitivo durante la stagione, appare solo nel primo episodio, anche se la sua presenza sarà determinante almeno in un'altra occasione.
Negli anni Community è diventato sempre più autoreferenziale, sempre più protagonista dei propri riferimenti. Questo può essere un pregio in alcuni momenti esilaranti come l'incipit di Advanced Advanced Dungeons & Dragons, nel quale si parla della difficoltà di cimentarsi nella replica di qualcosa di riuscito in passato, ma anche un limite. Il problema è che la storia di Community, inteso come storia dietro le quinte dello show, con le difficoltà di Dan Harmon, gli abbandoni del cast e tutto il resto, ha sfociato in più di un'occasione nella trama di dello show, che invece è quella che riguarda Jeff e gli altri. In questo confronto nel quale il confine sparisce completamente dietro le sparate metatelevisive di Abed, qualcosa nella storia ha perso la propria identità, e tutto è stato fagocitato dalla necessità di accumulare episodi evento l'uno sull'altro, ma senza qualcosa di più profondo che li tenesse legati tra loro.
Rimangono dei momenti validi (Chang che urla di essere attratto da Nathan Fillion, e lo stesso Fillion che fa un cameo assurdo poche puntate dopo) e la chiara sovrapposizione dello sviluppo interno della trama ed esterno della serie, con un doppio finale non riuscitissimo per vari motivi, ma sensato, con il tormentone Save Greendale che diventa inevitabilmente Save Community. È Dan Harmon che ci parla per bocca della sua creatura, e di Abed, che infine guarda anche in camera, e ci racconta le difficoltà di riprendere in mano qualcosa di forse irrimediabilmente corrotto, che forse ha dato tutto ciò che poteva, ma che non si vuole lasciar andare via, anche a costo di ripetere in eterno determinati schemi narrativi.