Come parlare alle ragazze alle feste, la recensione
Abbiamo recensito per voi Come parlare alle ragazze alle feste, di Gaiman, Bà e Moon, edito da BAO
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
In effetti, questa storia semplicissima dall'intelligente idea di base sarebbe potuta rimanere tranquillamente in forma di prosa, se non fosse stato per i due brasiliani. La trama è molto semplice: ci sono due ragazzi che vanno a una festa, uno dei quali è un donnaiolo, mentre l'altro è il classico timido che non riesce mai a fare colpo su nessuna. Due sedicenni come tanti, due amici che incarnano la dicotomia dell'adolescenza immatura. Uno è troppo immaturo per riuscire anche solo a parlare con una ragazza, l'altro è troppo immaturo per capire l'amico e le sue remore, e finisce per tentare di aiutarlo in modo confuso e superficiale. Le due facce della stessa medaglia finiranno comunque a una festa, ma non a quella cui erano diretti.
Gaiman racconta una storia alla Gaiman, in cui personaggi comunissimi si rapportano a qualcuno che di comune ha solo l'aspetto, mentre invece rappresenta ben di più. La formula è nota e apprezzatissima dall'autore: quel che pare normale non lo è affatto. C'è però una nota stridente. L'evidenza di questo fatto è tale, per il lettore, che ben presto ci si domanda come sia possibile ignorarla per il protagonista. Il gioco delle identità delle giovani donne della festa si svela all'istante e veniamo trascinati fuori dalla storia fin dal primo incontro di Enn, che, in qualche modo inspiegabile, ignora completamente quel che ha davanti al naso. Completamente. Neppure il segno di un dubbio, non una domanda, di fronte all'evidenza che qualcosa proprio non va, nella persona che ha di fronte. Ci domandiamo se il nostro protagonista ci sia o ci faccia. Non è una domanda che ci piaccia rivolgere a una storia.
Ecco quindi che le vere star del volume sono Bà e Moon, che invece hanno perfettamente colto le atmosfere della vicenda e le hanno confezionate con una sapienza compositiva notevole. Soprattutto, bravissimi nel caratterizzare i due giovani e le loro femminili controparti, che, sin da una prima vista, sono immediatamente comprensibili nella loro personalità e persino nel loro ruolo all'interno della storia. Un'abilità, questa, che torna molto utile in un narrazione così compressa nel tempo e negli spazi, eppure così intima. Se certamente c'è cuore nella storia di Gaiman, ce n'è ancora di più nelle matite e nei colori dei gemelli brasiliani, che mettono una pezza gigantesca alle lacune della narrazione.
Il risultato è che questa storia misteriosa e romantica rimane impressa nonostante i suoi difetti. Non è certamente un imperdibile capolavoro, ma resta un esempio di arte fumettistica apprezzabilissimo. I fan di Gaiman ci troveranno il loro beniamino, con tanti dei suoi stilemi classici, per quanto non sviluppati al meglio. I fan del buon fumetto ci troveranno una storia senza troppe pretese e qualche inciampo, ma potranno riscoprire o scoprire - se colpevolmente non lo hanno già fatto - Gabriel Bà e Fabio Moon, che fanno la gioia dei nostri occhi ad ogni occasione.