Color Tex 12: Sparate sul pianista e altre storie, la recensione

Abbiamo recensito per voi Color Tex 12: Sparate sul pianista e altre storie, pubblicato da Bonelli

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


Condividi

Color Tex 12: Sparate sul pianista e altre storie, anteprima 01

Com'è consuetudine in autunno, Color Tex sostituisce al lungo racconto estivo una raccolta di corti, divenuti ben cinque dal 2016, con il passaggio da 132 a 160 pagine, operazione che ha pareggiato la foliazione dei due semestrali della collana. La formula antologica, dimostratasi assai gradita al pubblico, offre la possibilità di gustare versioni variegate dell'eroe creato da Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini settant'anni fa. Decani del personaggio si alternano ad autori esordienti, spesso provenienti da altri ambiti della Nona Arte. È ciò che si è ripetuto anche tra le pagine di questo numero 12, presentato alla scorsa edizione di Lucca Comics & Games con la copertina variant di Simone Bianchi, e uscito nelle edicole lo scorso 22 novembre con quella regolare di Maurizio Dotti.

Pasquale Ruju, un habitué del nostro ranger, apre il brossurato insieme a un artista del calibro di Pasquale Frisenda con Sparate sul pianista. È un titolo divertente che scimmiotta la celeberrima scritta che campeggiava all'interno dei saloon del vecchio West, ma che si risolve in un finale drammatico, un duello all'ultimo sangue tra Tex e il bounty killer René Vajean. Ruju sviluppa una trama intrigante e particolareggiata. Si ha quasi l'impressione che fosse destinata a un formato più ampio prima di finire compressa in una trentina di tavole, dove brilla la classe e la forza recitativa del tratto di Frisenda.

Color Tex 12: Sparate sul pianista e altre storie, anteprima 02

Dopo aver affrontato due pezzi da novanta di Sergio Bonelli Editore come Zagor e Dampyr, Giorgio Giusfredi si cimenta infine con l'icona della casa editrice in coppia con un altro debuttante – si fa per dire – Marco Soldi. Io ucciderò Tex Willer è un fumetto caratterizzato da una costruzione sui generis, spiccatamente cinematografica, che mette in risalto con delicatezza la magnanimità del protagonista. Soldi vi contribuisce con la propria esperienza e il proprio estro, conferendo alle vignette estrema dinamicità e coerenza narrativa.

Giustizia! è forse l'elaborato più western della cinquina, per contenuti e stilemi, ed è curioso che a firmarlo siano due profani del genere come Andrea Cavaletto e Alessandro Poli. Lo sceneggiatore piemontese e l'illustratore emiliano confezionano una vicenda tosta, costellata di azione e tranelli, colpi di scena e gragnole di pallottole. Il loro Tex è austero e granitico sia dal punto di vista testuale che artistico, assimilabile alla miglior tradizione delle pellicole hollywoodiane dirette da John Ford e interpretate da John Wayne.

L'editor e prima penna di Aquila della Notte, Mauro Boselli, continua a esprimere un'attrazione e un feeling speciali per il passato del personaggio e in Abilene, Kansas ce lo mostra in una sua primissima missione ufficiale con indosso una stella. È alle calcagna di un ricercato, e sotto copertura entra al servizio del capo mandriano Ben Harlow.

Color Tex 12: Sparate sul pianista e altre storie, anteprima 03

Boselli dà prova di una conoscenza enciclopedica del mondo dei cowboy e dei longhorn, coadiuvato alle matite da un altro esperto del settore come Enrico Bertozzi, direttore della Scuola Chiavarese del Fumetto. I due ci accompagnano in un viaggio affascinante e dall'esito imprevedibile, tuffandoci in una dimensione selvaggia regolata da un suo codice, diverso dalle norme correnti ma non per questo meno ricco di valori e rispetto.

Chiude il volume l'episodio che saluta il ritorno ai testi - dopo almeno un lustro - di un senatore della testata quale Claudio Nizzi, grande nome del panorama fumettistico nostrano: Dal tramonto all’alba omaggia in maniera leggera e al contempo solenne l'icona leggendaria di Tex, quasi un preludio alle celebrazioni del suo settantesimo anniversario che inizieranno a breve. I disegni sono opera di un veterano di via Buonarroti 38 ma facente parte dello staff di Julia; eppure, Roberto Zaghi appare completamente a suo agio spostandosi dall'attuale costa Est degli USA, dove è ambientata la serie di Giancarlo Berardi, all'impervio Sud-Ovest di un secolo e mezzo fa, regalandoci con il suo tratto pulito e raffinato un'esemplare rappresentazione del nostro campione.

Non possiamo terminare questa disamina di un prodotto in policromia senza citarne il responsabile unico: Oscar Celestini è il colorista di tutte e cinque le storie, un lavoro notevole e di pregio che dona armonia e coesione all'albo conservando nelle immagini la specificità di ogni suo interprete grafico.

Continua a leggere su BadTaste