Cobra Kai (Stagione 6 - Parte 2), la recensione: il Sekai Taikai colpisce senza pietà!
La stagione 6 di Cobra Kai entra nel vivo con la parte 2, con tantissimi scontri e ancora una volta, nuove rivalità
Cobra Kai, la recensione della Parte 2 della stagione 6 disponibile su Netflix a partire da oggi, 15 novembre 2024.
La parte due della stagione 6 è composta da altri cinque episodi (dal 6 al 10) e si concentra quasi totalmente sul Sekai Taikai, il torneo mondiale di karate che vede tra i suoi partecipanti i migliori dojo del mondo. Con un film in uscita il prossimo anno (ma a quanto pare non del tutto collegato) e in attesa dell'annuncio della data per la terza e ultima parte, scopriamo insieme cosa ha riservato il Sekai Taikai ai giovani allievi del Miyagi-Do in questi nuovi episodi.
La trama della Parte 2 della stagione 6 di Cobra Kai
Avevamo lasciato i sei ragazzi scelti dal Miyagi-Do alla cerimonia d'apertura del Sekai Taikai, testimoni dell'ennesimo cambio di fazione di Tori, rientrata nelle fila dei Cobra Kai di Kreese dopo aver perso la madre. Questi cinque episodi si concentrano tutti sugli scontri del torneo, dall'inizio alla finale, conservando un paio di momenti sia in America sia tra le strade di Barcellona. Non solo, sebbene siamo al giro di boa finale, non è mai troppo tardi per introdurre altri personaggi. È un discorso che possiamo fare sia per il Kwon di Brandon H. Lee, introdotto già nello scorso gruppo di episodi, sia per i due favoriti del torneo. Tutti e tre i personaggi si confrontano (in ogni modo) con i nostri protagonisti, scatenando nuove (vecchie) situazioni, e ovviamente i tanto amati scontri di karate che hanno reso forte la serie creata da Josh Heald.
Ovviamente proseguono anche le trame dei nostri protagonisti. Tori deve trovare un modo per onorare la madre, anche se significa voltare le spalle a Robby e agli altri. Robby ha sulle spalle la carica di capitano, e deve guadagnarsi la fiducia di tutto il gruppo, soprattutto quella di Miguel, che si sente messo da parte anche da Johnny. Falco e Dimitri sono ai ferri corti per le scelte universitarie, e Devon si sente in colpa per quello che ha fatto a Kenny. Daniel, nel frattempo, cerca indizi sul passato del maestro Miyagi e sulla sua partecipazione al torneo anni prima.
Quasi tutte queste trame troveranno una conclusione (a volte molto, molto, semplice) durante le fasi iniziali del Sekai Taikai, mentre un paio sono ovviamente rimandate al blocco di episodi finali. C'è qualche momento inaspettato (soprattutto nell'episodio che conclude questa parte due), ma altri colpi di scena o sono prevedibili o vengono purtroppo anticipati dall'elenco degli attori nei titoli di testa. Quest'ultima scelta non è stata delle migliori perché è andata a spegnere uno dei momenti meglio costruiti del torneo, ed è strano perché in passato non è mai successo.
La regia di questi cinque episodi si concentra ovviamente sulle coreografie, ma resta ovviamente completamente in linea con quanto visto negli anni precedenti e nella parte uno, senza infamia e senza lode e con quella colorazione accesa che fa tanto telenovela ma che caratterizza allo stesso tempo lo show. Sarebbe stato strano trovarsi di fronte a qualcosa di completamente diverso proprio nel bel mezzo della stagione.
Dividere in tre è stata la scelta giusta?
Questa parte 2 della stagione 6 di Cobra Kai aumenta infatti la velocità, concentrandosi sugli scontri e le ottime coreografie a cui la serie ci ha abituato negli scorsi anni. Nonostante le critiche del pubblico alla prima parte, Cobra Kai continua a correre per la sua strada a testa alta, continuando a inserire citazioni dalla serie degli anni ’80. Anche questo secondo blocco di episodi continua sulla strada tracciata dalle precedenti stagioni, condendo gli scontri con quel tocco di comicità surreale che ormai la contraddistingue.
Dopo aver visto questi cinque episodi è ancora più chiaro che la stagione 6 di Cobra Kai non doveva essere divisa, e che questa manovra potrebbe solo far disaffezionare parte del pubblico alle avventure di Johnny, Daniele e dei ragazzi che ne erediteranno le orme. Separare per così tanti mesi qualcosa che è stato pensato per uscire in blocco ed essere divorato senza troppi pensieri, fa emergere tanti problemi a cui prima non si dava peso. Speriamo che per l'ultima parte Netflix non ci faccia aspettare troppi mesi, o si rischia che neanche i combattimenti di questo blocco di episodi possano riuscire a convincere i più scettici.