Clone voll. 1-2: Prima Generazione e Seconda Generazione, la recensione

Abbiamo recensito per voi i primi due volumi di Clone, fumetto Skybound creato da David Schulner e portato in Italia da saldaPress

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La clonazione, si sa, è uno dei tòpos narrativi più cari al genere fantascientifico di qualsivoglia medium, specie da quando Dolly, la pecora più famosa della Storia, venne al mondo, dimostrando che quello che era stato un sogno a occhi aperti di scienziati e cantastorie si era trasformato in realtà: era il 5 luglio 1996. Da allora, si accesero dibattiti contrastanti fra loro, alcuni dei quali vedevano in questo evento un nuovo traguardo scientifico grazie al quale, per mezzo dell'utilizzo delle cellule staminali, si sarebbero potute curare malattie terminali, mentre altri, alimentati da veti religiosi, o più semplicemente dall'etica e dalla morale, evidenziavano in questo il tentativo da parte dell'uomo di ergersi al di sopra della Natura stessa, oppure la voglia di "giocare a fare Dio" da parte di esseri mortali. Specifichiamo, comunque, che, a oggi, la clonazione umana è vietata (ammesso che sia possibile).

Di tutta questa storia la narrativa (in prosa o a fumetti), come anche la cinematografia, si è alimentata, in quel bellissimo processo che vede il mezzo artistico come una sorta di spugna che assorbe in modo indiscriminato i molteplici input provenienti dal mondo esterno, trasformandoli poi in output più o meno validi.

Un valido output è sicuramente The Island, sottostimato lungometraggio diretto da Michael Bay che vede, in un dispotico futuro, gli esseri umani più facoltosi pagare per avere delle copie clonate di se stessi: il motivo è quello di avere "ricambi" anatomici pronti in caso di necessità.

Un altro esempio è Clone, saga a fumetti Image Comics, edita dalla sotto-etichetta Skybound, creata da David Schulner e portata in Italia da saldaPress.

Clone si svolge in un futuro non troppo lontano dal nostro, nel quale l'uso delle cellule staminali per scopi medici è consentito e una donna è Presidente degli Stati Uniti d'America (sì, è decisamente un fumetto di fantascienza!), e segue le vicende del Dr. Luke Taylor, un uomo normale con una vita normale, fatta di un lavoro stabile e di routine, una moglie amorevole e un figlio in arrivo. La tranquilla quotidianità del protagonista cambia da un momento all'altro, quando una identica copia di se stesso (salvo per il proiettile conficcato nell'intestino) gli fa visita a casa, rivelandogli che lui è solo uno dei tanti cloni realizzati in sequenza da un bizzarro scienziato nel corso di un folle progetto scientifico-militare. Il caso vuole che proprio in quel particolare momento storico il Congresso degli USA stia per far validare un emendamento volto a vietare l'utilizzo delle cellule staminali: Luke e i suo fratelli cloni rappresentano dunque un ingente ostacolo perché ciò si realizzi, e saranno più in pericolo che mai, con molti e potenti uomini desiderosi di sotterrarli in una fossa. Inizierà così una folle corsa contro il tempo, che metterà a repentaglio non solo la vita di Luke, ma anche quella della sua amata famiglia, fra inseguimenti, scontri all'ultimo sangue e rivelazioni inaspettate.

L'idea di Shulner dietro questo fumetto non è certo delle più originali, ma di sicuro non lascia deluso il lettore che ci si avvicina con la giusta consapevolezza, senza aspettarsi inutili voli pindarici. L'autore appartiene al mondo della televisione (Clone è il suo primo progetto nel campo della nona arte) e si fa aiutare, ai testi, da altri sceneggiatori televisivi esordienti in questa realtà, quali Aaron Ginsburg e Wade McIntyre. Ed è proprio il format televisivo a essere imperante nella struttura narrativa con la quale è stata costruita la storia di Clone: ogni albo rappresenta una sorta di episodio di una serie TV, con immancabile cliffhanger finale e molteplici twist narrativi più o meno originali. Il risultato è una veloce lettura di puro intrattenimento, che si mantiene fluida e costante, sempre al di sopra della sufficienza, ma con pochissimi sussulti di eccellenza. Non sorprende che il franchise a fumetti sia stato già opzionato dal network statunitense NBC per essere adattato a serial televisivo: la sceneggiatura del fumetto potrà praticamente essere lasciata invariata.

Ai disegni, l'iberico Juan Jose Ryp, recentemente visto su Wolverine: Il migliore in quello che fa e Punisher MAX, confeziona storie dal taglio grafico aggressivo e iper-realista, con tavole dotate di grande carica visiva e cinetica. Lo stile del disegnatore è assolutamente particolare, a partire dall'impostazione della pagina con l'utilizzo dei retini, fino ad arrivare a complesse anatomie (a volte ipertrofiche). Nonostante alcune spigolosità che possono piacere o meno a secondo del gusto di ciascun lettore, lo storytelling dell'artista è assolutamente scorrevole ed è sicuramente congeniale a questo tipo di fumetto.

In conclusione, se vi piace la fantascienza condita da una buona dose di action, e non cercate una lettura particolarmente impegnata che rifletta su temi troppo esistenzialisti, Clone è il fumetto che fa per voi. Una buona dose di adrenalina, alla fine, non ha mai fatto male a nessuno.

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