Cloak & Dagger 1x09, “Back Breaker”: la recensione
La nostra recensione del nono episodio della prima stagione di Cloak & Dagger, intitolato “Back Breaker”
Proprio sul più bello, la prima stagione di Cloak & Dagger rallenta in maniera evidente, compiendo il proverbiale passo del gambero e tornando a uno storytelling decompresso, dispersivo e un po' troppo superficiale. Grazie al cliffhanger conclusivo del precedente episodio, però, Back Breaker non manca di qualche sequenza di rilievo, più importante ai fini della trama generale e della conclusione della stagione, che particolarmente avvincente.
L'aspetto maggiormente positivo del nono capitolo è che, poggiando su fondamenta oramai se non solide almeno stabili, lo show tiene complessivamente bene a livello narrativo, permettendoci di arrivare alla fine dell'episodio senza particolari difficoltà. Ma anche senza particolari brividi e entusiasmo.Back Breaker è, metaforicamente, un cane che si morde la coda. Nonostante i risvolti della storia apparentemente risolutivi, come visto negli episodi precedenti, ecco che la narrazione ripiega nuovamente su se stessa, avviluppandosi in modo confuso e anche poco intraprendente. Ciò a cui abbiamo assistito dà l'impressione di essere un nuovo momento di stand-by, se non di smarrimento, degli autori, forse "obbligati" a far rifiatare la trama prima del grande finale.
Tutto ciò che è raccontato in Back Breaker ruota attorno al "cammino dell'eroe", riprendendo i contetti basilari espressi nel noto saggio di Joseph Campbell: per divenire tale, infatti, un personaggio deve affrontare ripetute e progressivamente sempre più ardue fatiche, cadere e poi rialzarsi dopo aver compiuto un sacrificio. A conti fatti, è proprio ciò che avviene a Tandy e Tyrone, che adesso dovranno necessariamente dimostrare - a se stessi e a noi - di che pasta sono fatti davvero.Non è questo, a nostro giudizio, il modo migliore di traghettare una storia verso il suo atto finale, ma restiamo in attesa dei prossimi sviluppi per farci un'idea definita su Cloak & Dagger. Nell'episodio, inoltre, fa - indirettamente - il suo classico cammeo il celebre fumettista Stan Lee, il cui "sorridente" faccione è il soggetto di un quadro di pop art in pieno stile Andy Warhol. Nel corso della storia sono citati, come eroi, noti personaggi di narrativa passata e contemporanea come Ulisse, Dorothy Gale, e Rick e Morty.