Cloak & Dagger 1x03, “Stained Glass”: la recensione
La nostra recensione del terzo episodio della prima stagione di Cloak & Dagger, intitolato “Stained Glass”
I tortuosi sentieri dei due giovani tornano a incrociarsi, con i loro nuovi poteri che sembrano connetterli sempre di più, sebbene in modi imprevedibili quanto inaspettati.
Sebbene gli autori abbiano compiuto un preciso lavoro addizionale, aggiungendo al contesto narrativo molteplici elementi e spunti che potranno essere esplorati e approfonditi nei prossimi capitoli della storia, paradossalmente si ha la sensazione che manchi qualcosa. Una direzione chiara? Un "nemico comune"? È davvero troppo presto per dirlo, nonostante i primi segnali ci suggeriscano una qualche, al momento imprecisata, carenza.
In questo senso, è sufficientemente avvincente come vengono rappresentati i super poteri dei due protagonisti, e il modo in cui, come loro stessi, li stiamo progressivamente scoprendo. In sostanza, non se ne fa un uso pretestuoso, ma questi assumono la funzione di MacGuffin ottimali atti a portare Tandy e Tyrone in determinati "non-luoghi", così che possano tornare a incontrarsi e, soprattutto, a conoscersi. Sotto questo aspetto, abbiamo molto gradito alcune soluzioni tecniche in termini di fotografia, specie nei giochi di luci e ombre.
Inevitabilmente, anche il montaggio di Stained Glass risulta ben confezionato.
Non convincono ancora, invece, tutti i filoni narrativi secondari, che paradossalmente sviliscono i protagonisti, specie quello maschile, che in determinati momenti pare la copia sbiadita e afroamericana di Daredevil.
A conti fatti, dopo la visione dei primi tre episodi, è ancora troppo presto per esprimere un giudizio valido sulla natura qualitativa di Cloak & Dagger. Di sicuro, le origini dei protagonisti sono state sufficientemente narrate, così come le fondamenta oramai risultano gettate. Da adesso in avanti, non ci saranno più scuse: è arrivato il momento di raccontare una storia.