Civil War II 7, la recensione
Abbiamo recensito per voi l'ottavo numero di Civil War II, di Bendis, Marquez e Ponsor, pubblicato da Panini Comics
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Nel penultimo appuntamento di Civil War II, primo grande evento della Nuovissima Marvel, i tre personaggi sopracitati conquistano la scena, indiscussi protagonisti dell'affresco narrativo imbastito da Brian Michael Bendis, coadiuvato ai disegni da David Marquez e ai colori da Justin Ponsor. Per l'occasione, il team creativo accoglie anche Andrea Sorrentino.
Dall'altro lato, Spider-Man (Miles Morales) e Capitan America (Steve Rogers) si incontrano sulle scale del Campidoglio, a Washington D.C., pronti a dimostrare l'infondatezza dell'ultima profezia, che vede il giovane Arrampicamuri uccidere la Sentinella della Libertà. La tensione cresce sempre di più in un susseguirsi di eventi che raggiunge il suo apice in un finale sconvolgente.
Con questo numero, lo sceneggiatore di Cleveland fornisce un altro punto di vista sui protagonisti della vicenda e un maggior approfondimento su quanto raccontato finora. Lo scontro non si riduce a un semplice Capitan Marvel vs. Iron Man, ma si amplia a raccogliere gli stati d'animo dell'intera Terra Prima, percorsa da una stato di ansia generalizzato.
Sia Marquez che Sorrentino sono una garanzia sotto l'aspetto artistico e ne danno ampia dimostrazione tra queste pagine: dinamico, plastico ed esplosivo l'artista titolare; sintetico, cinematografico ed espressivo il disegnatore di Vecchio Logan. Un accostamento così ardito da sembrare quasi improbabile e che, invece, funziona alla grande e trasforma questo capitolo di per sé già valido per lo sviluppo della trama in qualcosa di ancora più riuscito.
A chiudere l'albo troviamo Il Castello degli Orrori, storia breve tratta dall'antologico A Years of Marvels: The Uncanny 1. Protagoniste, Kate Bishop - alias Occhio di Falco - e altre tre ragazze - Alexis, Jasmine e Kayla - risvegliatesi misteriosamente in un castello. Senza possibilità di comunicare con il mondo o la benché minima idea di come siano finite in questo strambo posto infestato da mummie e altri esseri mostruosi, le giovani devono unire le forze per uscire indenni dalla situazione.
Jeremy Whitley è l'autore di questo piacevole riempitivo che può vantare lo storytelling fresco e immediato di Geoffo e le colorazioni di Laura Braga, tinte tetre che aiutano a implementare la sensazione di disagio dei protagonisti, benché alleggerita da dialoghi spesso leggeri e giocati su doppi sensi.