Civil War II 6, la recensione

Abbiamo recensito per voi il sesto numero di Civil War II, miniserie di Brian Bendis, David Marquez e Justin Ponsor

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Civil War II 6, copertina variant di Michael ChoSullo scenario di un Campidoglio devastato si staglia la figura di Spider-Man, uscito vittorioso dallo scontro con Capitan America, il cui corpo, dilaniato dalle ferite e trafitto da un spuntone al centro del petto, giace inerme ai piedi dello stesso Miles Morales: ecco l’ultima visione dell’Inumano Ulysses che ha sconvolto l’intera comunità supereroistica, impegnata nella Seconda Guerra Civile; una potente immagine che apre il sesto appuntamento con Civil War II, miniserie realizzata da Brian Michael Bendis, David Marquez e Justin Ponsor.

Lo sviluppo del primo megaevento della Nuovissima Marvel si era arrestato nel precedente albo, nel momento culminante dello scontro tra le due fazioni contrapposte, capitanate rispettivamente da Iron Man e Capitan Marvel.

La visione che tutti gli eroi hanno avuto è stata toccante quanto brutale nel suo realismo, tanto da spingere Carol Danvers a procedere con l’arresto del giovane Spider-Man. Quale sarà la reazione di Miles, dei suoi compagni dei Nuovissimi Avengers e della “vittima” Steve Rogers sono il punto focale intorno al quale Bendis sviluppa uno dei capitoli più riusciti della saga.

Lo stato tensivo creatosi durante la battaglia permane grazie alla forte componente introspettiva, con l'azione che lascia il posto all'introspezione e al variegato spettro emozionale che questa nuova Guerra Civile sta generando all’interno dell’ampio cast di personaggi della Casa delle Idee. Da un lato Spider-Man e Capitan America, Pantera Nera e Nova, Ms. Marvel e Riri Williams conquistano la scena grazie a passaggi sentiti e ricchi di pathos; sul versante opposto, Carol sembra essere sempre più sola, con il morale sotto i tacchi, tradita da vecchi alleati e alla ricerca di nuove certezze dalle quali ripartire.

Civil War II 6, anteprima 01La scelta di Bendis di spostare l’attenzione dai due principali poli dello scontro ai co-protagonisti risulta indovinata anche grazie degli ottimi dialoghi - finalmente - un aspetto che risolleva in parte il giudizio globale sulla miniserie.

Di alto livello, ancora una volta, le tavole di Marquez e Ponsor. Lo scontro del numero precedente ha lasciato ferite profonde più nell’animo che nel corpo dei nostri eroi, e il turbamento emotivo di ognuno di loro emerge prepotente grazie alla grande espressività che il disegnatore imprime alle sue figure; non solo i volti, ma anche le pose dei suoi corpi risultano espressivi e ci permettono di conoscere lo stato d’animo di uomini e donne ormai stanchi di combattere. In un contesto così incerto non c’è spazio per la speranza, e questa condizione influenza i colori di Ponsor, che si mantengono su tonalità cupe per tutto il racconto.

In chiusura, una storia breve tratta da A Year of Marvel: The Uncanny #1 intitolata Semper Fi, che vede protagonista il Punitore. Durante uno dei suoi tanti scontri armati con i criminali di New York, Frank Castle viene colpito. Ferito e in fin di vita, trova riparo presso la casa dei Flores, dove deve dar fondo alle ultime energie per difendere una giovane madre e il figlio dagli aguzzini sulle sue tracce. Un piacevole racconto action, in linea con le caratteristiche del personaggio, imbastito da Todd & Elliot Casey per i disegni di Paul Davidson, su layout di Daniel Govar.

Civil War II 6, anteprima 02

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