Civil War II 4, la recensione
Abbiamo recensito per voi il quarto numero di Civil War II, di Brian M. Bendis, David Marquez e Justin Ponsor
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Ancora sconvolto per la perdita dell'amico James "Rhodey" Rhodes (alias War Machine), Tony Stark ha assistito alla morte di Bruce Banner: ritiratosi in una località segreta per portare avanti le sue ricerche, Banner era stato raggiunto da una delegazione di supereroi guidata da Carol Danvers (Capitan Marvel) al fine di arrestarlo. La sua colpa? In una delle visioni dell'Inumano Ulysses, Hulk uccide i suoi colleghi e amici, in preda a una rabbia cieca. La tensione è poi salita con l'arrivo sul posto di Iron Man e dei suoi alleati, subito smorzata dal gesto improvviso di Clint Barton (Occhio di Falco) che ha trafitto il Gigante di Giada con una freccia, uccidendolo.
Sotto l'aspetto narrativo, questo nuovo capitolo di Civil War II conferma quanto di buono e meno buono abbiamo letto finora. Bendis continua a portare avanti uno sviluppo della trama estremamente decompresso, in cui l'attenzione del lettore ricade esclusivamente su Iron Man e Capitan Marvel, i poli attrattivi di questo scontro. La prima parte dell'albo vede un Tony ancora provato dagli eventi ma comunque lucido nell'esposizione delle sue ricerche; nella seconda troviamo una Carol sull'orlo di una crisi di nervi che vede il suo modus operandi messo alla berlina da chi non coglie le molteplici opportunità che le visioni di Ulysses offrono alla lotta al crimine.
Nel frattempo, il giovane Inumano, suo malgrado protagonista di una reazione a catena dai risvolti devastanti, appare sempre più smarrito e travolto dagli eventi. Sullo sfondo si muovono gli altri supereroi Marvel, ridotti a semplici comparse, nonostante le potenzialità di questo imponente affresco.
Il talento di Marquez è ormai una certezza che va consolidandosi numero dopo numero. Qui lo vediamo mettere in scena una curiosa divisione delle tavole ideata da Bendis in cui scorrono in parallelo le parole di Stark e le azioni della Danvers: mentre la prima parte è ricca di dialoghi (quelli di Stark), la seconda è lasciata volutamente muta (gli interventi preventivi della Danvers e dello S.H.I.E.L.D.), a creare un contrasto carico di significato. Entrambe sono accomunate dalla grande espressività del tratto dell'artista che cattura perfettamente le diverse fasi emotive del racconto.
Il tutto è arricchito dall'eccellente prova di Ponsor che, con le sue colorazioni pone un ulteriore accento sugli stati emozionali di questa storia che sembra infine pronta a condurci nel vivo dello scontro.
Completano l'albo due racconti brevi tratti dalla miniserie Choosing Sides: il primo dedicato a J. Jonah Jameson, direttore di Fact Channel, alle prese con i problemi legati all'informazione e le campagne denigratorie sui supereroi. Al centro del dibattito ci sono Occhio di Falco e il gesto che ha posto fine alla vita di Bruce Banner. I testi sono di Derek Landy, ma il vero valore aggiunto di questa interessante storia sono le tavole di Filipe Andrade, colorate da Miroslav Mrva.
Il secondo racconto, invece, ci offre uno spaccato di vita più adolescenziale con protagonisti i Power Pack. I testi di John Allison e i disegni accattivanti e dinamici di Rosi Kampe ci portano al college, dove Julie, Jack e Katie sono alle prese con i problemi derivati dal manifestarsi dei loro poteri.