Cip e Ciop Agenti Speciali, la recensione
Parodia del reboot che finisce per diventare tale, Cip e Ciop agenti speciali è uno sguardo irriverente all'industria contemporanea, spento poi dalla morale finale. La recensione
Riportando sullo schermo i due amati scoiattoli dopo più di 30 anni e passando a un formato differente (da serie a lungometraggio), il Cip & Ciop agenti speciali del 2022 si rivolge prima di tutto allo spettatore, non più bambino, che può avere amato la serie omonima originale e che ora può cogliere tutti i riferimenti che il film propone. Il suo esplicito modello (più volte citato direttamente) è infatti Chi ha incastrato Roger Rabbit?. Non solo ne riprende la convivenza tra personaggi animati e in carne e d’ossa, ma soprattutto l’idea di mettere al centro dell’intreccio l’industria cinematografica, in un gioco parodico non indirizzato più a un’epoca ormai passata (come la Hollywood degli anni ’40 nel film di Zemeckis) ma a quella contemporanea. Il film di Akiva Schaffer risulta dunque assai divertente finché resta in questa dimensione, mentre tira un po’ il fiato nella seconda, quando viene meno.
È evidente come sia l’esplicita componente metatestuale a essere il succo della storia: i protagonisti non sono solo più i personaggi della serie ma i loro stessi interpreti, e fanno i conti con un successo ormai lontano. Il loro mondo è pieno di riconoscibili figure di noti film e serie (anche di altre proprietà intellettuali), periodizzate e esasperate, tra cui il il villain, un Peter Pan in crisi di mezz'età, doppiato in originale da Will Arnett. I dialoghi sono pieni di frecciatine all’inderogabile tendenza a riproporre storie del passato (spesso senza originalità), al predominio della tecnologia, alla Disney stessa, fino ad altri contesti che preferiamo non anticiparvi. Il gioco diventa allora riconoscere tutti i riferimenti, con l’occhio allo spettatore più scafato, e molti degli inside joke raggiungono il bersaglio, grazie alla sagacità con cui gli sceneggiatori (appartenenti al collettivo The Lonely Island) guardano all’industria contemporanea.
L'irriverenza iniziale viene così spenta dall'obiettivo finale del film, diametralmente opposto: l'aggiornamento come mezzo per una riavvio della storia, che lo fa aderire a quei meccanismi prima così tanto sbeffeggiati, tipici di altri prodotti simili. A dominare è infatti un gran senso di nostalgia, verso oggetti e personaggi, che porterà poi il film ad essere la porta per possibili nuove avventure della coppia. Uno spunto di partenza vicino a Matrix Resurrections confluisce in un finale e una morale vicini a The Lego Movie.
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