Cinque giorni al Memorial (miniserie): la recensione

Cinque giorni al Memorial è il difficile racconto di come persone destinate a salvare vite siano state obbligate a prendere decisioni impossibili

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La recensione della miniserie Cinque Giorni al Memorial, disponibile su Apple TV+

Cinque giorni al Memorial, sviluppata da John Ridley (American Crime, Godfather Of Harlem) e Carlton Cuse (Lost, Bates Motel), è tratta dall'omonimo libro della giornalista vincitrice nel 2010 del premio Pilitzer, Sherri Fink e racconta i cinque giorni da incubo in cui è sprofondato un ospedale locale di New Orleans quando, nel 2005, l'uragano Katrina lasciò una scia di morte e distruzione in Louisiana, con più di 1800 vittime e non meno di 81 miliardi di dollari di danni, che lo classificano tutt'oggi come il peggior disastro naturale che abbia mai colpito gli Stati Uniti d'America.

LA STORIA DEL MEMORIAL

Dopo che l'Uragano Katrina si abbatté sulla città di New Orleans, che si trova sotto il livello del mare, ed il sistema di argini fallì miseramente il compito di proteggerla dall'ondata di piena, con l'acqua che invase per giorni la città, dopo l'evacuazione - avvenuta a 5 giorni dall'uragano - presso il Memorial Medical Center furono ritrovati 45 cadaveri. La serie è il racconto di cosa sia accaduto in quei 5 giorni e di come quelle persone siano decedute.

LA STRUTTURA DI CINQUE GIORNI AL MEMORIAL

La serie di 8 episodi è stata sviluppata in modo tale che i primi 5 episodi siano un racconto, giorno per giorno, di quanto accadde al Memorial Medical Center, ai pazienti ricoverati ed al personale medico durante Katrina e nei giorni successivi, quando l'acqua lasciò la struttura senza corrente elettrica, mentre lo staff dell'ospedale dovette combattere un'impari battaglia contro la natura, ma anche, e soprattutto, contro la disorganizzazione dello Stato Federale che, nonostante le grandi dichiarazioni televisive, abbandonò completamente i cittadini a se stessi, diventando per buona parte responsabile non solo di non aver saputo prevenire un disastro annunciato, ma di non aver nemmeno risposto all'emergenza post-uragano.

La narrazione di quei primi Cinque giorni al Memorial diventa quindi il racconto di cosa accade quando ogni regola e supporto sociale vengono a mancare, spingendo alcuni medici a fare scelte impossibile ed a dover infrangere il Giuramento di Ippocrate di non arrecare danno alle persone a loro affidate.

I 3 episodi rimanenti sono invece il resoconto di cosa accadde dopo la scoperta di quei corpi e di come l'indagine che seguì mise sotto i riflettori il personale medico ed ospedaliero, con una menzione speciale per Vera Farmiga (Anna Pou), Adepero Oduye (Karen Wynn) e Cherry Jones (Susan Mulderick), rispettivamente una dottoressa, un'infermiera e l'amministratrice responsabile della struttura ospedaliera sulle cui spalle, per la maggior parte, caddero le decisioni di quei terribili momenti.

Per rendere l'impatto visivo della serie ancora più forte, l'autore e regista John Ridley (vincitore dell'Oscar con 12 Anni Schiavo per la migliore sceneggiatura non originale) ha scelto di usare alcuni veri filmati tratti da quei giorni, dando a Cinque giorni al Memorial quasi il sapore di un documentario, più che una serie televisiva, il cui scopo appare così quello di raccontare gli eventi nella maniera più realistica ed indimenticabile possibile, quasi a voler creare un documento visivo che non permetta alle persone di dimenticare l'orrore di quei giorni perché quello che accadde a New Orleans non si ripeta mai più.

Dal punto di vista morale Cinque giorni al Memorial è un prodotto che rende di fatto impossibile giudicare le persone coinvolte in quel disastro per come tratta il concetto di responsabilità personale e professionale, mentre il personale medico viene messo di fronte alla complessa scelta di chi salvare e chi no, quando gli sarà finalmente data questa opportunità dopo giorni e notti insonni in cui sono stati completamente abbandonati a loro stessi.

Quando, post-tragedia, per la prima volta alcuni testimoni cominciarono a parlare di "uno sforzo collettivo per ridurre il livello di sofferenza dei pazienti", venne aperta un'inchiesta ufficiale che si focalizzò in particolare sul personaggio interpretato magistralmente da Vera Farmiga, ciò nonostante la serie rimane per la maggior parte uno sforzo corale in cui gli autori riescono a dare il giusto spazio a tutte le persone e le storie che introducono, ognuna delle quali ha lo scopo, se non di giustificare, quantomeno di raccontare nella maniera più oggettiva possibile le difficoltà di quei giorni.

Nonostante infatti negli ultimi episodi di Cinque giorni al Memorial si mostri un tentativo di caccia alle streghe da parte delle autorità, gli autori non perdono mai di vista l'unica verità possibile che aiuti a comprendere quanto accaduto, e cioè che la morte di quelle 45 persone pesa non solo sul personale medico, ma anche sul Governatore e sullo Stato Federale, completamente incapaci di rispondere alla crisi, ma vogliosi di lavarsi la coscienza di fronte al mondo, prendendo id mira persone che furono costrette a prendere decisioni impossibili per la salvaguardia dei propri pazienti. Quel che resta, alla fine di questo difficile percorso di 8 episodi, che riempie di comprensibile frustrazione, è la domanda su quanto davvero si sia imparato da quella vicenda e quanto seriamente il problema della crisi climatica sia stato preso. E dopo 17 anni da quegli eventi, purtroppo, la triste risposta sembra essere non troppo e non abbastanza.

Cinque giorni al Memorial debutta oggi, 12 agosto, su Apple TV+.

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