Champions 18, la recensione
In Champions, lo spirito delle classiche storie Marvel rivive grazie a una nuova generazione di eroi pronta a salire alla ribalta
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Un gruppo di giovani paladini ha deciso di dedicare la propria esistenza ad aiutare i deboli e gli oppressi. Al grido di “Il mondo ha ancora bisogno di eroi”, i Champions hanno saputo ritagliarsi un loro spazio nella comunità supereroistica, contribuendo a sventare piccole e grandi minacce dell'Universo Marvel.
L’ultimo arco narrativo porta a compimento quanto cominciato nel volume precedente, per la precisione nella storia breve Avventura nella palude. Durante una missione in Africa, la squadra capitanata da Ms. Marvel ha affrontato l’Uomo Cosa, il quale, prima di ritirarsi, ha portato con sé Nova e Wasp in un portale dimensionale. Tocca ai superstiti trovare un modo riportarli a casa sani e salvi.
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Questi elementi vengono qui traslati nell'arcaico mondo di Weirdworld: tutt'a un tratto si smettono i panni supereroistici per vestire quelli di una saga fantasy, i quali conferiscono ulteriore fascino alla serie nel suo complesso. La scelta si dimostra vincente, in quanto permette di rileggere da un punto di vista inedito quanto costruito finora, offrendo inoltre la possibilità di conferire ulteriori sfumature caratteriali ai protagonisti; su tutti un Miles Morales trasformatosi nell’Ombra-Ragno, super eroe ben più tenebroso della sua controparte canonica.
"Un classico dramma adolescenziale declinato in salda supereroistica tramite un cast decisamente eclettico"Ogni elemento si incastra perfettamente e concorre a creare uno storyarc ricco di colpi di scena. Nonostante la svolta dal punto di vista delle atmosfere, però, Champions mantiene viva l’essenza delle più classiche storie Marvel, veicolata dagli eroi della nuova generazione.
La freschezza e la dinamicità della vicenda sono figlie anche della componente artistica, grazie alla superba prova di Izaakse e Dunbar, i quali ci offrono una versione "cappa e spada" dei personaggi davvero accattivante.
In chiusura, l’Annual della serie, scritto dallo stesso Zub per le matite di Marcus To: la storia è incentrata sull’ultima arrivata, Amka Aliyak, alias Snowguard, un’adolescente canadese - inuit con poteri da mutaforma e apparsa per la prima volta nel numero precedente.
La ragazza torna a casa dopo un primo periodo vissuto con il gruppo; ad attenderla, purtroppo, non solo persone fiere del suo percorso. Tra cene in famiglia e giganti che minacciano la comunità locale, si consuma un racconto in linea con la serie regolare, in bilico tra riflessioni sui problemi legati alla giovane età dei protagonisti e le difficoltà nel relazionarsi con il mondo. Il tutto impreziosito da una buona prova al tavolo da disegno di To.
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