Champions 17, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero di Champions firmato da Zub, Isaakse e Libranda

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Champions #19, anteprima 01

Sono tante le novità che hanno accompagnato la pubblicazione del diciassettesimo numero di Champions. In primis il formato: non più lo spillato mensile proposto in edicola, bensì un brossurato da fumetteria; poi l’avvicendamento tra i creatori del gruppo, Mark Waid e Humberto Ramos, e il nuovo team creativo composto dallo sceneggiatore Jim Zub (Avengers) e i disegnatori Sean Izaakse (Uncanny Avengers) e Kevin Libranda (Ironheart). Parecchi, infine, gli stravolgimenti e i colpi di scena contenuti nelle storie pubblicate originariamente dalla Marvel sulle pagine di Champions #19/24: tra nuovi ingressi, cambi di status quo e nuovi costumi, sono pochi i momenti in cui rifiatare. Ma andiamo con ordine.

Il primo arco narrativo, Aurora boreale, costringe il gruppo a spingersi nel Canada settentrionale, dove deve arrestare l’autoproclamato Padrone del mondo; nascosto dietro una crociata ambientalista c'è un folle piano di conquista del pianeta che richiama persino l’attenzione di Alpha Flight e Capitan Marvel. I mai sopiti attriti tra Kamala Khan e Carol Danvers - sin dai tempi di Civil War II - portano all’iniziale scontro tra i due team, che ben presto si compattano per affrontare la minaccia comune.

Lo storyarc si mostra canonico nello sviluppo e nelle dinamiche tra i vari personaggi, cosa che permette a Zub di scaldare i motori e concedersi l’introduzione di un nuovo membro: Amka Aliyak, alias Snowguard, un’adolescente canadese - inuit in possesso di poteri da mutaforma in grado di conferirle caratteristiche animali. Le origini del personaggio hanno creato non poche discussioni, ma si tratta di una scelta perfettamente in linea con la volontà della Casa delle Idee di allargare i propri orizzonti portando sotto le luci dei riflettori nuovi volti, figli del lavoro di diversificazione perpetuato negli ultimi anni.

Champions #19, anteprima 02

Le tre storie che chiudono il brossurato introducono elementi fondamentali per il prosieguo della serie. Compromessi ci mostra i Champions dopo gli eventi di Avengers: Senza Tregua e Infinity Countdown; Avventura nella palude conduce il team in Tanzania per affrontare l’Uomo Cosa; A bruciapelo, infine, è una toccante storia che vede gli alunni della scuola di Miles Morales coinvolti in una sparatoria.

Tre racconti diversi per i temi trattati ma che mettono in evidenza l’ottimo lavoro di Zub sulla serie: con grande maestria, lo sceneggiatore canadese procede nel solco tracciato da Waid ma ingloba nel racconto spunti presi dalla cronaca e dalla politica che conferiscono un taglio ancor più realistico alle sue storie. Mantenendo lo stesso dinamismo e le atmosfere da teen-drama della run precedente, la serie conquista grazie ai suoi protagonisti, capaci di traslare in un contesto contemporaneo la pluridecennale tradizione dei super eroi con super problemi.

Sfogliano le splendide tavole di Izaakse e Libranda non possiamo restare indifferenti alle travagliate vicende di Sam Alexander (Nova), che privato del suo casco è rimasto senza poteri; al lavoro di introspezione fatto su Viv, pronta (forse) ad affrontare i suoi sentimenti e le paure più profonde; o a un Miles mai così schiacciato dal peso delle sue responsabilità. Su tutti, svetta la figura emblematica di Ms. Marvel, colonna portante del gruppo e sempre più a suo agio nel ruolo di leader.

Il debutto del nuovo team creativo di Champions è più che soddisfacente, confermando la serie come una delle più consigliate dell'attuale proposta Marvel.

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