Cemetery Beach, la recensione

Cemetery Beach è una delle opere più immediate di Warren Ellis e, grazie un ispirato Jason Howard, risulta anche una delle migliori degli ultimi anni

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Cemetery Beach #1, anteprima 01

Agli inizi del secolo scorso, l’umanità è riuscita a raggiungere un altro pianeta con lo scopo di colonizzarlo. Con il passare del tempo, però, la missione è stata dimenticata, caduta nell’oblio senza quasi lasciare traccia. Dopo oltre cent’anni, qualcuno viene inviato a controllare la situazione, a scoprire in che condizione vivano gli abitanti del nuovo mondo. Questo qualcuno è l'agente Michael Blackburn, il protagonista di Cemetery Beach, opera Image Comics di Warren Ellis e Jason Howard edita in Italia da saldaPress.

Appena sbarcato, Michael viene catturato e condotto in una stanza per essere interrogato; attraverso le sue parole, entriamo in sintonia con la nuova realtà, finché una serie di rocamboleschi eventi lo mettono nelle condizioni di fuggire. Nella corsa a perdifiato verso la sua navicella, il protagonista è affiancato da Grace Moody, una ribelle che cerca in tutti i modi di arrestare il degrado della sua civiltà.

Dopo un primo segmento introduttivo, Ellis imprime una forte accelerazione alla vicenda, che inizia a viaggiare a ritmi forsennati fino al suo epilogo. L’attenzione viene dunque catturata dalla fuga di Michael e Grace: con grande sprezzo del pericolo e sfruttando la propria formazione militare, i due schivano le tante trappole disseminate lungo il percorso. In tutto ciò, nulla ci viene detto sulle condizioni – tecnologiche o ideologiche – che hanno condotto l’umanità ad affrontare il viaggio verso un nuovo pianeta o sui motivi che hanno portato la colonia terrestre al degrado.

Come da tradizione in ambito fantascientifico, lo scrittore britannico evidenzia le brutture del regime alieno per denunciare le criticità della nostra epoca e abbozza una cosmologia, la quale, per quanto non entri troppo nello specifico, risulta credibile e a suo modo accattivante: dall’ecosistema alle dinamiche sociali, dalla struttura urbanistica all’alimentazione, dalle fonti energetiche alle idee alla base dell’evoluzione tecnologica, ogni spunto lascia intravedere grandi potenzialità narrative, che però non vengono sfruttate, magari in vista di un possibile sequel.

"L’esplosività di Die Hard incontra le suggestioni di Mad Max: Fury Road."A differenza di altre opere di Ellis decisamente più cervellotiche - in cui si divertiva a creare situazione ben più articolate (Trees) o dai toni più orrorifici (Shipwreck) - Cemetery Beach è infatti un fumetto che punta quasi tutto sulla componente action, esaltata dallo storytelling di Howard, che rappresenta il vero punto forte dell'opera.

Le tavole dell'artista esaltano la componente adrenalinica del racconto, che corre spedito tra una spettacolare splash page e l'altra grazie a un'eccellente gestione della gabbia. Tra le pagine di questo fumetto dal ritmo serrato, l’evoluzione del tratto del fumettista americano è lampante: certamente più sintetico e realistico rispetto a quello utilizzato sulle pagine di Super Dinosaur e Lo stupefacente Wolf-Man.

L’esplosività di Die Hard incontra le suggestioni di Mad Max: Fury Road in Cemetery Beach, fumetto caratterizzato da una scrittura ispirata e disegni di ottima fattura che speriamo dia il via a una saga a lunga gittata. Gli ingredienti ci sono tutti.

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