Catch-22 1x03 e 1x04: la recensione

Terzo e quarto episodio di Catch-22 si distaccano dal materiale originale del romanzo di Heller, mescolando satira e sentimentalismo con risultati alterni

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Spoiler Alert
Il fatto che Yossarian (Christopher Abbott), il tormentato protagonista di Catch-22 ossessionato dalla paura della morte, dica al compagno McWatt (Jon Rudnitsky) di essere l'uomo più coraggioso che lui conosca, è uno tra i molti ironici paradossi cui lo spettatore viene messo di fronte nel terzo e quarto episodio della miniserie. La frase, pronunciata dal nostro dopo aver distrutto l'interfono del suo aereo a mezz'aria per evitare di portare a compimento la missione suicida di Bologna, manifesta il più disperato tentativo di schivare altre operazioni di combattimento.

Prima di ciò, Yossarian aveva già convinto Milo (Daniel David Stewart) ad avvelenare la zuppa di pomodoro con il sapone da bucato. Per poi spostare la linea di bombardamento sulla mappa del colonnello 60 miglia a nord di Bologna per portare a credere che le truppe di terra avessero già conquistato la città. Ma è davvero più folle a sabotare la mappa di quanto non sia, per Cathcart (Kyle Chandler) aumentare arbitrariamente il numero minimo di missioni? "La pazzia è contagiosa", dice calmo Yossarian al cappellano, illustrando la propria sanità mentale di fronte a un sistema che ha deciso di volerlo vedere morto.

È passato parecchio tempo dalla prima pubblicazione di Catch-22 nel 1961, il che può rendere difficile comprendere appieno la natura radicale di un personaggio come Yossarian. Da veterano della seconda guerra mondiale, l'autore del romanzo Joseph Heller dovette confrontarsi con l'astrattezza di concetti come "onore", "coraggio" e "sacrificio", tutti legati a un marchio manipolatorio di nazionalismo. Non si faceva illusioni su come l'esercito usasse il "patriottismo" come scusa per inviare migliaia e migliaia di giovani incontro a una morte prematura, tanto che la parola stessa ha perso ogni significato. Perfetta eco del proprio autore, Yossarian sa che la guerra sarà combattuta con o senza di lui, che sarà vinta con o senza di lui, quindi tutto ciò che vuole è restare vivo, perché la sua vita è tutto ciò che gli è rimasto.

In questo senso, il terzo episodio di Catch-22 dà modo a Christopher Abbott di eccellere nel trasmettere la testardaggine di Yossarian senza negare la sua natura maliziosa, come nella scena in cui fa appello al Maggiore Maggiore Maggiore Maggiore (Lewis Pullman) dicendo che non è più arbitrario per lui stare a terra di quanto lo sia per lui volare solo perché Cathcart vuole essere promosso a generale. "Fermati", chiede. "Supponiamo che tutti si sentissero in quel modo," risponde incerto Maggiore. Yossarian risponde: "Allora sarei un dannato pazzo a sentirmi in un altro modo, non credi?"

Il tono dissacrante del romanzo di Heller non viene tuttavia mantenuto, portando a una contaminazione emozionale che non può supportare pienamente le convinzioni di Yossarian. Gli scrittori Luke Davies e David Michôd estendono l'irriverenza del libro solo alle sequenze ambientate a terra, ma l'atmosfera si ammanta di gravità nelle scene di combattimento. Scelta comprensibile, che però getta su Yossarian un'ombra di slealtà. Si prenda, per esempio, la scena in cui Cathcart rimprovera l'equipaggio in mensa dopo aver scoperto che sono tornati indietro per il malfunzionamento dell'interfono. Attribuisce la colpa a McWatt, sebbene il suo comportamento sia figlio delle scelte di Yossarian. La regista Ellen Kuras si sofferma sul volto colpevole di Abbott, e in questo comunica gli effetti collaterali della sua crociata. Non c'è distanza tra la giustizia di Yossarian e la sua colpa, e questa scena ricontestualizza il suo precedente sabotaggio come tradimento piuttosto che azione sovversiva.

Secondo quest'ottica, sembra che Davies e Michôd vogliano a tratti rendere Catch-22 una miniserie di guerra tradizionale, in cui Yossarian scopre che i suoi sforzi sediziosi sono sbagliati perché uomini buoni come McWatt si prendono la colpa al suo posto. Allo stesso tempo, tuttavia, sembra che gli autori non rinuncino ad abbracciare la complicata moralità del materiale di partenza, che considera il comportamento di Yossarian come l'unica sana linea di azione. Ciò genera confusione, dando origine a un prodotto per metà satirico e per metà solenne, laddove la satira e la solennità erano perfettamente fuse e sovrapposte nel romanzo di Heller.

Qualsiasi adattamento letterario dovrà necessariamente apportare modifiche al materiale originale per adattarsi a un mezzo diverso. Un lavoro come la miniserie Sky Atlantic richiede molti cambiamenti per aggirare la struttura e lo stile del romanzo. Distaccarsi è quindi non solo accettabile ma anzi essenziale. Detto questo, non tutte le decisioni creative hanno la medesima riuscita. Alcune funzionano molto meglio di altre.

Per esempio, lo sforzo di Davies e Michôd per mettere in primo piano McWatt cosicché la sua morte abbia un peso drammatico risulta a tratti abbastanza forzato. Le sue conversazioni con Yossarian dovrebbero contrapporre la sua gioia alla follia dello sforzo bellico. Se entrambi sono destinati a morire, perché Yossarian dovrebbe preoccuparsi invece di essere felice? Con questi presupposti, il suo volo sul mare dovrebbe emergere come stravagante e di bizzarro, ma l'intera scena perde paradossalmente di forza quando non riesce ad alzare il suo aereo in tempo e finisce per massacrare Kid Sampson (Gerran Howell) sulla piattaforma. È un momento tragico, senza ombra d'ironia, e il peso drammatico della sequenza viene interamente affidato ai primi piani dei testimoni e dell'involontario carnefice.

Catch-22

Il quarto episodio, il primo dei due diretti da George Clooney, prende le distanze dal materiale originale in modo netto. Gran parte dell'episodio segue Yossarian e Orr (Graham Patrick Martin) mentre aiutano Milo a effettuare consegne e gestire i suoi affari in Sicilia e Algeria. Ciò fornisce a Clooney l'opportunità di filmare amorevolmente la campagna italiana e offre un piacevole diversivo rispetto all'universo della base aerea. Yossarian e Orr apprendono che Milo è trattato come un re in molti luoghi che ha visitato, perché ha portato delle merci nella loro terra. I cittadini di Palermo hanno persino eletto Milo sindaco perché ha portato lo scotch in Sicilia. Non importa che i cittadini di Palermo siano troppo poveri per permettersi il liquore; ora, la Sicilia è il terzo esportatore di scotch.

Vale la pena notare come Heller caratterizzi il Milo del romanzo come un serpente amorale, portatore del marchio più nocivo del capitalismo. Nella miniserie, tuttavia, Davies e Michôd trattano Milo come un personaggio puramente stravagante. Dipingono come ridicolo il suo affarismo di guerra, senza mostrarne il lato più bieco. Cosa non scontata, la scelta non influisce negativamente sul corpus narrativo, e aiuta Daniel David Stewart a rendere convincente il suo personaggio. C'è una lunga sequenza, nel quarto episodio, in cui Milo, Yossarian e Orr si recano nella città algerina di Oran per convincere il Califfo a far affari con loro. Milo vuole che Yossarian si spacci per un ricco industriale americano per facilitare l'accordo, ma non dice che il Califfo lo crede essere Nelson D. Rockefeller.

Davies e Michôd hanno creato da zero il capitolo di Oran per la serie. È una sequenza fresca e godibile, esempio di aggiunta relativamente felice per Catch-22. Sfortunatamente, l'altro grande cambiamento dell'episodio non ha lo stesso successo. All'inizio del quarto episodio, Yossarian decide di adottare un approccio diverso al suo dilemma: portare a termine velocemente le sue restanti missioni, per poi registrarle tutte in una volta invece che individualmente, cosicché Cathcart non possa alzare la quota minima nel frattempo. Anche accettando alcune modifiche nel carattere del protagonista, è abbastanza implausibile inventare una situazione in cui Yossarian desideri ardentemente volare missioni di combattimento.

Dovremmo credere che la vista di McWatt carbonizzato e dei resti maciullati di Kid Sampson possa ispirare Yossarian a salire di nuovo su un aereo, sebbene per una strategia personale? Oltretutto, il fallimento di questo ennesimo piano si concretizza attraverso uno stratagemma assolutamente privo di forza drammatica: i documenti hanno richiesto troppo tempo per essere elaborati, cioè Korn (Kevin J. O'Connor) non si è preoccupato di archiviare la pratica, e nel frattempo Cathcart ha alzato il conteggio delle missioni. Sebbene la miniserie non sia necessariamente tenuta alla fedeltà al materiale di partenza, è lo Yossarian dell'adattamento televisivo a essere tradito da questo trattamento. Il suo obiettivo è rimanere in vita: rischiare intenzionalmente la vita per farlo non ha alcun senso.

Va dato atto al quarto episodio di presentare la sequenza aerea più elettrizzante della serie, in cui Yossarian ha difficoltà a localizzare il bersaglio per problemi di comunicazione tra lui e il navigatore. La confusione si infiltra in ogni momento: molteplici incomprensioni e fraintendimenti in mezzo al pesante fuoco di artiglieria creano una tensione palpabile, che culmina con Yossarian che dà ordine di sganciare le bombe troppo tardi, per poi costringere il pilota a tornare indietro in modo che possa colpire il bersaglio, non volendo tornare all'indomani per la stessa missione. Il bombardamento ha successo, ma la coda del velivolo viene colpita, causando la morte del mitragliere Nately (Austin Stowell).

Come già fatto con McWatt, Davies e Michôd cercano di dare a Nately più tempo sullo schermo in modo che il senso della sua morte risulti accresciuto. La scena in cui il mitragliere rivela a Yossarian la sua intenzione di sposare la prostituta Clara (Valentina Bellè) prefigura il suo destino secondo uno schema classico della narrativa di guerra. Davies e Michôd hanno in precedenza dato a Nately un po' di spazio romantico nella serie, quindi il suo primo piano mentre precipita, ricordando un momento di piacere trascorso nel bordello ha effettivamente un notevole peso drammatico. È un'altra morte posta a chiudere un episodio, e Catch-22 abbandona ancora una volta i toni ironici e sprezzanti per rifugiarsi nel caldo tepore di un sentimentalismo non sempre coerente, ma in questo caso toccante.

Ricordiamo che Catch-22 va in onda ogni martedì su Sky Atlantic in Italia.

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