Castle Rock 1x10 "Romans" (season finale): la recensione
Le nostre impressioni sul finale di stagione di Castle Rock
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Il male endemico di Castle Rock si manifesta in tutta la sua chiarezza a Henry Deaver, che ormai non ha più dubbi sulla malvagità insita nel luogo. Le sue preoccupazioni – oltre i problemi legali che avrà – sono tutte per il figlio Wendell. Molly, che sorprendentemente all'avanzare della serie si è quasi trasformata nella voce della ragione, ne accoglie le richieste. Qualcosa di tremendo sta per accadere, e qualcosa accade. I due Henry si trovano nella stessa cella, e qui la serie ci concede un buon climax, sufficientemente violento, con una strage nella stazione di polizia. Come talvolta accade nei romanzi di King, ci sono i prodromi di un'apocalisse appena sventata, e la forte tentazione di distruggere tutto in un finale catartico. Questo non avviene del tutto. O meglio, se un forte cambiamento arriverà, questo sarà tutto per Henry, in definitiva nuovo guardiano di quel mistero ambulante che è il ragazzo.
E non è che questo finale abbia del tutto chiarito i dubbi sul senso profondo di questo progetto. Ci sono state punte di diamante, come l'episodio dedicato a Ruth, ma anche una certa frustrazione nel portare avanti una storia che non offre appigli orrorifici e al tempo stesso accarezza una mitologia che si rifiuta di abbracciare del tutto. Un sorriso diabolico e una faccia che muta in qualcosa di indecifrabile come quella del secondo Henry possono voler dire tutto e niente (viene meno anche il senso di straniamento che dovrebbe comunicare). Ma questi sono problemi che risiedono a monte, e che solo una sceneggiatura più curata a livello generale avrebbe potuto risolvere.