Castle Rock 1x09 "Henry Deaver": la recensione
Le nostre impressioni sul penultimo episodio stagionale di Castle Rock
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L'intera puntata spiega chi è in realtà il ragazzo senza nome. Si tratta di Henry Deaver, ma non di quello che abbiamo conosciuto fino ad ora. Si tratta di un Henry diverso, di una linea temporale alternativa nella quale Ruth e il pastore Matthew sono riusciti ad avere un figlio biologico. Henry è una persona responsabile, impegnata nella ricerca di una cura contro l'Alzheimer, che torna a casa nel momento in cui riceve la notizia del suicidio di Matthew. A Castle Rock trova il giovane Henry, quello scomparso nel 1991 che abbiamo conosciuto fino ad ora. Il ragazzo in realtà, cercando nei boschi la "voce di Dio", si è perduto anch'egli in una dimensione alternativa, finendo vittima del pastore Matthew.
Il mancato invecchiamento viene allora spiegato con il fatto che i personaggi appartengono a una linea temporale diversa (è una spiegazione come un'altra, la accettiamo perché fa parte delle regole della serie), mentre il male che circonda gli eventi di Castle Rock appare come una condizione affine a tutto il multiverso. A proposito di multiverso, nel suo gettare lì soliti riferimenti a vari romanzi dello scrittore, Castle Rock cita forse la sua opera centrale, la Torre Nera. Senza scendere nel dettaglio, l'idea di numerose realtà parallele che convivono è molto importante qui. Nel prendere questa idea, Castle Rock si pone in un'ottica molto particolare rispetto ai riferimenti che ha gettato finora e che getterà ancora in avanti. Questa è una possibile Castle Rock tra le tante, una in cui, per esempio, possiamo accettare di vedere una nipote di Jack Torrence senza che questo vada contro un presunto canone. Un modello narrativo malleabile, che può ispirare scelte creative.