Castle Rock 1x07 "The Queen": la recensione
La recensione del settimo episodio stagionale di Castle Rock
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Sembra una contraddizione che l'episodio più lungo finora sia quello che contiene meno personaggi, e di fatto quello che fa avanzare meno la storia. In realtà la puntata riscatta con un'intensità crescente l'assenza di intreccio. L'occasione è data dal senso di isolamento di Ruth all'interno della casa, con il nipote Wendell, mentre incombe vicino a lei la minaccia del ragazzo senza nome. In questo incontro di solitudine e inquietudine crescente, germogliano i semi della riflessione. Ruth non li domina, non ne è in grado, nonostante i molti totem sistemati nelle stanze della casa. I pezzi degli scacchi che la avvertono di trovarsi nel presente sono un appiglio sicuro al quale rivolgersi, ma nulla potranno contro i rimpianti e i dolori della vita.
Non riuscirà a trovare una luce per uscire dal buio, ma, se quest'ora ha un senso, è quello di dirci che è possibile trovare qualcuno per camminare insieme anche nell'oscurità. La scrittura come detto ci lascia con una chiusura molto amara. Dopo essere riuscita a fatica a ricordare dove si trovano dei proiettili, Ruth spara per errore ad Alan. Lo abbraccia, piange, ma l'oscurità dell'ambiente rispecchia lo sconforto del momento. Allora sopraggiunge un'ultima scena, molto luminosa. È un ricordo, uno dei più importanti, ma sembra quasi un attimo fuori dal tempo, perfetto e intoccato. Alan arriva alla porta di casa di Ruth, e da quel momento i due rimarranno insieme, nonostante tutto. L'ultima inquadratura ci consegna una regina, ancora in piedi, mentre un cavaliere giace ai suoi piedi.