Castle Rock 1x06 "Filter": la recensione
La recensione del sesto episodio stagionale di Castle Rock
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Henry Deaver ha difficoltà a ricordare eventi della propria infanzia. Il 1991 si rivela come uno spartiacque nella vita di moltissime persone. Molly, ancora una volta, ci dà la conferma che qualcosa di grave è accaduto tra il ragazzo e suo padre, e il tutto viene veicolato tramite la percezione di un sentimento apparentemente positivo, come quello del sollievo. Il ragazzo senza nome è un involucro privo di pensieri, che funziona solo tramite i gesti che compie e le poche parole che pronuncia. Ruth, un'intensa Sissy Spacek, è interamente definita dal fatto che i suoi ricordi stanno svanendo. E c'è tutto un dialogo molto forte con Henry, in cui passato e presente si confondono, e solo pochi punti di riferimento rimangono lì, come punti fissi nel tempo.
Per adesso la serie decide di puntare su un confronto generazionale. Lo fa gettando nella mischia, con una buona intuizione, il personaggio di Wendell, figlio di Henry. Non è importante di per sé, o almeno non lo è ancora, ma è un valido riflesso di rapporti mancati e da ricostruire. Forse l'occasione che Henry ha sempre visto per costruire un buon rapporto padre-figlio, quando il proprio è stato marchiato da gravi tragedie.