Castle Rock 1x04 "The Box": la recensione
La recensione del quarto episodio di Castle Rock
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Non potrà fuggire dal passato Henry Deaver, richiamato in città dal misterioso ragazzo che si trova a Shawshank, e ora intrappolato nella rielaborazione della propria scomparsa da giovane. Come per gli adulti di It ritornare a Derry significa riesumare memorie ormai svanite, anche per Henry il ritorno a Castle Rock spalanca le porte a flash dal passato, non del tutto chiari, ma impossibili da ignorare. Lo vediamo allora compiere delle ricerche, e risalire al nome di Vince Desjardins. Lo va a trovare, e ha una conversazione con il fratello, un barbiere che opera in uno spazio che ci appare sempre più dimesso e caotico man mano che andiamo avanti nella conversazione. Nel momento in cui Henry prova il medesimo senso di prigionia e straniamento che la serie intende provocare in noi, ci allontaniamo.
Henry è il protagonista, ma qui si concede ampio spazio alla sofferenza sottaciuta di Alan e Ruth, che hanno dovuto sopportare e soffrire molto per quanto accaduto anni prima. Se ad Henry è stato "concesso" il privilegio di fuggire dalla città e dimenticare, chi è rimasto non ha avuto questa possibilità. Castle Rock è una cittadina colma di ricordi. Alan Pangborn, uno che di orrori ne ha dovuti sopportare e combattere nella propria vita, lo sa bene, e in una conversazione (quella con lo steccato da riparare che dicevamo prima) lascia emergere un tremendo segreto. E di segreti e orrori si parlerà anche nei pochi momenti con Molly, che dovrà necessariamente confessare ai potenziali acquirenti della casa dei Lacy quel che è accaduto. Anche qui, dal passato non si sfugge.
Gli easter egg del quarto episodio:
Vince Desjardins è un personaggio di Il corpo (Stand by Me).
Molly afferma di vivere in una casa dove è morto un serial killer. Potrebbe essere un riferimento a La zona morta.