Carnet di Viaggio, la recensione

Abbiamo recensito per voi la nuova edizione di Carnet di Viaggio, opera di Craig Thompson

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Carnet di Viaggio è esattamente quello che ci si aspetta: una raccolta di disegni realizzati da Craig Thompson, prodotta, nello specifico, nel corso del tour promozionale di Blankets, tra il marzo e il maggio 2004. Per stessa ammissione dell'autore, il volume è nato dalle pressioni della casa editrice, intenzionata a mandare in stampa il prima possibile un'altra sua opera, così da cavalcare l'incredibile successo della precedente.

Nel corso dei mesi di viaggio tra l'Europa e il Marocco, l'artista americano ha catturato sul suo taccuino paesaggi, architetture, gatti acciambellati agli angoli delle strade e persone immerse nel loro habitat. Il risultato è un prodotto meno elaborato rispetto ad altri di Thompson, realizzato quotidianamente e lontano dal suo studio, disegnando in treno o sul dorso di un cammello. Questo approccio più grezzo permette però di apprezzare lo stile dell'autore alle prese con un approccio più istintivo, dimostrando comunque una buona cura dei dettagli, nonostante le condizioni e le tempistiche meno favorevoli, e compensando con l'osservazione diretta sul luogo.

Non si tratta però di un reportage turistico da National Geographic, bensì di un diario di bordo in cui Craig si pone come vero e proprio protagonista, raccontando impressioni personali ed emozioni, non legate esclusivamente al viaggio in sé ma anche a quel preciso momento della sua vita. Il lettore osserva i luoghi con gli occhi del fumettista, incontra i suoi colleghi e gioca con i bambini delle famiglie che lo ospitano, soffre per i suoi dolori fisici e viene assalito dalla nostalgia. Per quanto possa essere affascinante l'idea di girare il mondo per lavoro, dopo un paio di mesi trascorsi dormendo in decine di letti differenti, la stanchezza inizia a farsi sentire, così come pesano sempre più i disegni e i ritratti richiesti dai passanti o fuori dagli incontri pianificati (per certi versi, un'anticipazione degli "accolli" di Zerocalcare).

Nelle sue opere, Thompson ha sempre raccontato grandi amori, seppur in forme differenti: un'amicizia costretta a separarsi in Addio, Chunky Rice, il primo amore e le prime esperienze adolescenziali in Blankets, un sentimento più maturo e pronto a superare ostacoli enormi in Habibi e il legame tra una figlia e il padre in Polpette Spaziali. Questo elemento manca in Carnet di Viaggio, ma proprio la sua assenza pesa in prima persona all'autore/protagonista, la cui ultima relazione si è chiusa poco prima della partenza; ci sono dunque telefonate all'ex fidanzata e momenti di sconforto in cui la solitudine ha la meglio. Chiacchierando con un collega, Thompson si rende conto che la donna era la sua musa, e - più o meno consciamente - finisce per cercare quella figura di cui ora è privo: tra le pagine del suo taccuino, dunque, aumentano sempre di più i soggetti femminili, tra sconosciute osservate segretamente, addette al tour che si occupano dei suoi spostamenti e incontri occasionali in giro per l'Europa.

A tredici anni dalla sua prima incarnazione, Rizzoli Lizard pubblica la nuova edizione di Carnet di Viaggio ampliata da una trentina di pagine inedite disegnate appositamente dall'autore. Originariamente, il volume si concludeva in modo abbastanza brusco, per andare incontro a una lunghezza prefissata dalla casa editrice e già annunciata ai distributori ancor prima che l'autore avesse completato la lavorazione. Il risultato era un epilogo affrettato che cercava di tirare le fila senza riuscirci del tutto, dando l'idea che la narrazione si fosse chiusa in un momento come un altro.

Il materiale aggiuntivo, in realtà, non offre molto di più, e, pur essendo realizzato a posteriori, conserva lo stretto disordine strutturale delle tavole disegnate in viaggio: ci sono illustrazioni di paesaggi, famiglie e donne addormentate; un more of the same accompagnato da qualche aggiornamento sui personaggi incontrati nel corso del tour e da una minima contestualizzazione sulla nascita del progetto.

Le pagine extra non giustificano quindi un secondo acquisto da parte di chi già possiede la precedente edizione, a meno che non si tratti di fan completisti, ma forniscono comunque un piacevole aggiornamento sullo stile e l'approccio offerto in Carnet di Viaggio dall'autore, di cui presto dovremmo leggere un nuovo fumetto realizzato in tandem con Edmond Baudoin.

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