Caravaggio vol. 2: La grazia, la recensione
Abbiamo recensito per voi il secondo volume di Caravaggio, opera di Milo Manara edita da Panini
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Incredibile, avventurosa e drammatica, la vita di Michelangelo Merisi, straordinario pittore noto a tutti come Caravaggio, è stata oggetto di una felice trasposizione su carta di uno dei più grandi Maestri della Nona Arte: Milo Manara. Pubblicata nel 2015 la prima parte della storia, La tavolozza e la spada, è uscito da pochi giorni La grazia, atto conclusivo con il quale l’artista nostrano ripercorre gli ultimi, intensi anni del protagonista.
La sosta ai piedi del Vesuvio, però, non dura tanto: ossessionato dal sopraggiungere della morte, dell’attimo in cui un agguato lo priverà della vita, Merisi cerca riparo sull’isola di Malta, aspirante Cavaliere dell’Ordine in cerca di quella grazia che lo liberebbe da ogni affanno. Nonostante la spada di Damocle che incombe sulla sua testa, il carattere fumantino dell’artista continua a condurlo in situazioni poco piacevoli, costringendolo a tornare in Italia, più precisamente in Sicilia, dove porterà avanti il suo percorso artistico.
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Da queste splendide pagine emerge l’accattivante ritratto di un Caravaggio irrequieto, animato dal suo talento ma schiavo del carattere, attore di un’esistenza che si rispecchia nella sua stessa arte. Da sempre vicino agli umili e convinto che solo in questa dimensione sia possibile ritrovare la vera natura degli insegnamenti del Cristo, il Caravaggio di Manara è attratto dall’essere umano, dalla sua viva passionalità, e cerca ostinatamente di catturarla per riproporla sulla tela.
In questo secondo appuntamento, però, la missione sociale e iconoclasta di Merisi passa quasi in secondo piano rispetto all'esigenza di riabilitare il proprio nome agli occhi del Papa. Rispetto alla persona vivace del primo volume, qui troviamo un uomo smarrito e in balia delle sue paure, le cui azioni sono rivolte esclusivamente a ottenere la tanto agognata grazia.
Nella sua interezza, Caravaggio è un’esperienza di lettura incredibile, un’immersione totale nella vita di un personaggio storico trasformato nel protagonista di un racconto tanto drammatico quanto credibile. Manara si produce in una delle sue prove artistiche più riuscite e mature, dove la sinuosità del tratto è impareggiabile nel delineare figure femminili ammalianti, scenari mozzafiato e la splendida ricostruzione dello studio in cui sono nati i capolavori di Caravaggio.
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