Caput Mundi - I mostri di Roma 3: L'uomo che non c'era, la recensione

Abbiamo recensito il terzo numero di Caput Mundi - I mostri di Roma, intitolato L'uomo che non c'era

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Il 16 novembre è arrivato in edicola il terzo episodio di Caput Mundi - I mostri di Roma. Dopo Città di lupi e Meravigliosa creatura, la miniserie ideata da Roberto Recchioni e pubblicata da Editoriale Cosmo raggiunge il giro di boa con L'uomo che non c'era.

Giulio Antonio Gualtieri e lo stesso Recchioni hanno ideato una storia (sceneggiata dal primo) che vede protagonista un ladro che riesce a rendersi invisibile non solo confondendosi tra le persone ma anche perdendosi nelle ombre. Quando si parla di questa categoria di individui, che fanno della destrezza e dell'intelligenza le loro caratteristiche chiave, è facile scavare nei cassetti della memoria: Diabolik delle Sorelle Giussani, l'Uomo Mascherato e Mandrake il Mago, entrambi di Lee Falk, sono solo alcuni degli esempi di personaggi basati su presupposti simili. Le capacità del protagonista dell'albo lo rendono letteralmente infallibile, e viene messo alla prova con la sfida definitiva che, in caso di successo, lo consacrerà come migliore del suo campo.

L'avventura che cambierà il personaggio non solo lo definisce a livello personale, ma va anche a posizionarlo all'interno del circolo ristretto di quei mostri che, mese dopo mese, stiamo imparando a conoscere. Come per i personaggi presentati in precedenza, anche le sue capacità sono sempre in bilico tra il naturale e il soprannaturale, fraintendimento su cui si basano molte delle sue apparizioni nella storia.

L'albo scorre agevolmente e aggiunge un altro pezzo a quel mosaico che, numero dopo numero, sembra promettere fuoco e fiamme una volta che i pezzi andranno tutti al loro posto. Per ora, i capitoli pubblicati di Caput Mundi rappresentano tre buoni esempi di storie, senza particolari picchi di eccellenza, ma sempre godibilissimi sia come albi singoli sia in serie (con ovviamente maggiori contenuti a disposizione del lettore, nella seconda ipotesi).

Alcune delle promesse iniziali dell'intero ciclo iniziano a essere mantenute, con personaggi che scavano la loro nicchia tra protagonisti e antagonisti. Altre, invece, un po' meno: se non ci fosse la reale curiosità di capire dove vogliano andare a parare gli autori con la macro-storia, probabilmente qualche lettore potrebbe abbandonare il progetto per strada, complici anche alcune svolte all'apparenza un po' semplicistiche per risolvere situazioni critiche. In più, i grandi nemici nascosti nell'ombra quando sono assenti tendono a essere messi in secondo piano durante la lettura, con la conseguenza di far perdere un po' di mordente alla storia. Il risultato, però, convince il giusto e invoglia i curiosi a proseguire nella lettura.

Il contenuto noir dei primi volumi, rappresentato con tratti sporchi e violenti, viene affrontato con eleganza dai disegni di Elisa Di Virgilio e Ludovica Ceregatti, che collaborano alla realizzazione di un lavoro sicuramente armonioso e in grado di trasmette in pieno la sensazione di leggerezza e sfuggevolezza del protagonista.

Altra nota di merito riguarda il lettering firmato da Maria Letizia Mirabella, sempre estremamente leggibile e azzeccato, adatto a qualsiasi velocità di lettura. La copertina di Marco Mastrazzo, come sempre, dona al prodotto quell'aspetto accattivante che lo fa risaltare tra i tanti mensili da edicola.

L'appuntamento è per il mese prossimo, dove ci sarà il Mostro del Lago ad attendere i protagonisti della storia.

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