Caput Mundi - I mostri di Roma, Nero 1: L'inferno è vuoto, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo numero della seconda stagione di Caput Mundi - I mostri di Roma
Michele Monteleone e Dario Sicchio riprendono la trama un anno dopo, rispetto agli aventi che hanno chiuso in modo a dir poco esplosivo la precedente tornata editoriale, proponendo ai lettori un volume che, nel complesso, rinfresca la memoria su quanto accaduto, presenta il nuovo status quo della capitale e fa un excursus sulle facce note, aggiungendo - senza prendersi rischi particolari - qualche piccolo tassello a un paradigma già chiaro da tempo.
A fronte di una storia che, almeno per il momento, si appoggia con decisione sui punti di forza delle precedenti, i disegni di Francesco Mobili sono sicuramente una delle sorprese più belle di questo primo numero: la recitazione dei personaggi è molto chiara, come lo è la rappresentazione delle scene d'azione più frenetiche.
L'intervento di Pierluigi Minotti, anche se sviluppato su un numero limitato di pagine, trae forza dal contrasto stilistico con l'approccio di Mobili, proponendo ai lettori qualcosa di immaginifico e disturbante, con un tratto "grasso e sporco" che, allo stesso tempo, si mantiene essenziale, assolutamente azzeccato per la tipologia di racconto.
Pur essendo un capitolo d'apertura, L'inferno è vuoto riserva già qualche piccola sorpresa, con scelte narrative interessanti che mettono carne al fuoco. Al momento, Caput Mundi continua a essere un fumetto piuttosto corale, con Nero che si barcamena tra i criminali della capitale inseguendo un fantasma, anzi... una Mummia, e la sensazione al termine della lettura è che ci siano i presupposti per una buona riuscita di questa seconda stagione.