Captain America: The Winter Soldier, la recensione
Abbiamo recensito per voi Captain America: The Winter Soldier, il nuovo film dello scudiero a stelle e strisce diretto dai fratelli Russo
Caporedattore, ex grafico e illustratore, appassionato di tutto ciò che è narrazione per immagini.
Dopo la Battaglia di New York, Steve Rogers, un uomo fuori dal tempo, ammazza quest'ultimo tra missioni con lo S.H.I.E.L.D., visite al museo a lui stesso dedicato (nostalgia canaglia), allenamenti e il recupero delle pietre miliari di cui non ha potuto godere mentre era congelato; il tutto senza dedicarsi più di tanto all'altro sesso, con grande disappunto della collega e aspirante confidente Natasha "Vedova Nera" Romanoff. In una delle azioni con gli agenti di Nick Fury, Cap si scontra con alcuni pirati capeggiati dal mercenario Batroc, un combattente esperto di savate. Il nostro eroe naturalmente risolve la situazione, ma qualcosa non torna: sorprende infatti la Vedova Nera mentre si impossessa di informazioni cifrate, nonostante sia una missione di soccorso. Anche Fury fiuta il mistero quando si vede negare alcune autorizzazioni al Triskelion, con particolare riferimento al Progetto Insight, una tecnologia che permetterebbe di colpire chiunque in qualunque momento, tanto cara ad Alexander Pierce (Robert Redford) uno degli alti capi dello S.H.I.E.L.D.. Fury comincia così a comprendere che non tutto va per il verso giusto nell'organizzazione in cui lavora e viene fatto fuori dalle alte sfere. Sarà questo a innescare la diserzione di Cap, pronto a fare chiarezza, aiutato dalla Vedova Nera e dalla nuova leva Sam "Falcon" Wilson. Dal passato di Steve però emerge un fantasma, il Soldato d'Inverno, una figura violenta e senza freni che anche Natasha Romanoff sembra conoscere bene.
A sinistra!
Mi serve solo sapere chi devo combattere.
The Winter Soldier è un film che stupisce per quanti pochi difetti abbia. Nei suoi 136 minuti propone un intreccio spionistico appassionante, personaggi finalmente liberi di evolvere, sequenze spettacolari e grandiose ma soprattutto moltissima azione costruita con intelligenza. È forse in quest'ultima caratteristica uno dei punti di forza di questa pellicola; di lotte, sparatorie e inseguimenti ce ne sono a iosa, ma non si scade mai nelle deprimenti e confuse sequenze tipiche della maggior parte degli action movie. Questa è già una notizia: il sequel di Captain America diretto dai fratelli Russo, ha delle coreografie da mozzare il fiato. The Winter Soldier è decisamente il primo prodotto dei Marvel Studios a risultare ambizioso e a staccare il cordone ombelicale dalla formula perfetta trovata da Jon Favreau con Iron Man e perfezionata da Joss Whedon. Tradotto: quello che state per andare a vedere è finalmente un Marvel Movie che si regge in piedi senza l'ausilio di una marea di gag, né la presenza di Robert Downey Jr.
Chi l'avrebbe detto poi che avremmo visto recitare (nel vero senso del termine) Scarlett Johansson e soprattutto Samuel L. Jackson? Quest'ultimo dopo tante piccole comparsate e la migliorabile caratterizzazione buonista di Fury in The Avengers, pareva destinato al ruolo di eterno collante tra i film Marvel. In The Winter Soldier invece vive, soffre, lotta, sanguina e, se vogliamo dirla tutta, è pure protagonista di una citazione memorabile di quella che è senza ombra di dubbio la sua miglior interpretazione di sempre. Un momento di sublime umorismo meta-cinematografico, talmente riuscito da strappare applausi durante la proiezione dell'anteprima stampa.
Il momento WikiBADia
Ma voi che state leggendo questa pseudo-recensione su BadComics e non (ancora) su BadTaste, vi starete chiedendo quali storie a fumetti hanno ispirato The Winter Soldier, oltre alla palese saga sul Soldato d'Inverno di Steve Epting e Ed Brubaker (che con questa pellicola mette in cascina diversi minuti di presenza nel Marvel Cinematic Universe). Ebbene, chi se lo aspettava? È Secret Warriors di Jonathan Hickman, Stefano Caselli e Alessandro Vitti, insieme a Nick Fury contro lo S.H.I.E.L.D. (Harras/Neary), a fare la parte del leone. Nel primo intrigante lavoro Marvel dello scrittore che avrebbe poi ereditato gli Avengers di Brian M. Bendis, si scopriva infatti che lo S.H.I.E.L.D. aveva in seno la serpe delle serpi: l'Hydra, l'organizzazione terroristica di matrice nazista, si era infiltrata nella forza di pace, un tempo guidata dallo stesso Nick Fury, sin dalla sua fondazione. Nei fumetti, il nostro monocolo, era già stato rimosso dalla sua posizione di Direttore in seguito a Secret War (di Bendis e Dell'Otto) e da quel momento aveva iniziato a lavorare nell'ombra (cosa ripresa nel finale del film), consapevole delle malefatte e della posizione di vantaggio dell'Hydra ma anche dell'incombente Secret Invasion da parte degli alieni Skrull.
La delusione di Cap per le istituzioni che finisce per metterlo in contrapposizione con i suoi governanti (in questo caso "solo" lo S.H.I.E.L.D.) è associabile a diversi momenti della storia del personaggio: uno su tutti il ciclo di storie dell'Impero Segreto pubblicato nei mesi che seguirono lo scandalo Watergate (e che portarono Cap a lasciare il costume a stelle e strisce per assumere l'identità di Nomad); ma ricordiamo anche Un uomo senza patria, facente parte della miglior sequenza di storie di sempre di Capitan America, ossia la gestione Mark Waid/Ron Garney; infine, la più recente diserzione fumettistica, Civil War, in cui Steve Rogers volta le spalle ad Iron Man al governo americano per aver messo fuorilegge i supereroi non-registrati. Da questo punto di vista si può dire che The Winter Soldier cita e si rifà alle atmosfere di queste celebri saghe mixandole con quelle dedicate a Fury sopra citate. Un'operazione non semplice e decisamente riuscita.
Altri riferimenti? L'uniforme con cui Steve affronta il debuttante Batroc (detto "il saltatore", nei fumetti) richiama quella da lui adottata nei fumetti nel periodo in cui dirigeva lo S.H.I.E.L.D., ossia nel post-Assedio, evento che lo vide, di ritorno dall'aldilà, combattere Norman Osborn, direttore di H.A.M.M.E.R., una versione deviata dell'organizzazione spionistica che tutti conosciamo. Quel costume fu creato per l'occasione dal talentuoso Mirko Djurdjevic e oggi viene indossato da Nick Fury Jr., il quasi-corrispettivo fumettistico del personaggio cinematografico di Jackson, in quanto figlio del Fury originale, quello caucasico insomma. Nella missione iniziale del film, Cap abbina questo capo di vestiario parecchio cool a un tristissimo scudo per le missioni in modalità stealth che inverte i colori di quello classico; questa mancanza di sacralità per l'oggetto che nell'Universo Marvel equivale ad Excalibur si percepisce durante la pellicola, ma in fondo non si può pretendere che il marketing ceda il passo a "lo scudo, il mio fedele compagno di mille battaglie".
Non solo francesi saltatori tra i villain classici adattati al grande schermo: ecco uno dei più letali nemici di Cap, colui che ha spesso legato i suoi misfatti ai piani del Teschio Rosso e che apparentemente dopo la Guerra Civile uccise Rogers: Crossbones, o meglio, colui che prima o poi lo diverrà e per il momento è "solo" Brock Rumlow, capo della squadra Strike (o S.T.R.I.K.E.?), la più fedele ad Alexander Pierce. Torna invece Zola, creduto morto dopo The First Avenger, in una versione informatica che si avvicina parecchio alla sua "incarnazione" cartacea. Passando ai buoni, oltre a Emily VanCamp, nel ruolo di Sharon Carter, fidanzata storica di Capitan America (tra l'altro deceduta oggi su Capitan America 10) e nipote della sua prima fiamma Peggy, nel film viene citato tra i tanti obbiettivi dell'Hydra, Stephen Strange; ricorderete che qualche mese fa si era vociferato di un coinvolgimento di Johnny Depp nel ruolo del Mago Supremo...
In chiusura, non possiamo non parlare della doppia scena dopo i titoli. La prima, dopo gli iniziali titoli di coda "grafici", mostra per la prima volta Quicksilver e Scarlet prigionieri del Baron von Strucker, vero leader dell'Hydra. La seconda torna a indagare sul Soldato d'Inverno, intento a scoprire chi fosse un tempo, prima di essere lobotomizzato e utilizzato dalla stessa organizzazione terroristica come killer occulto nel corso degli ultimi settant'anni.