Capitan America presenta: il Soldato d'Inverno, la recensione

Capitan America Presenta: il Soldato d'Inverno è l'ultimo fumetto in Italia, dedicato al lato più oscuro di Bucky Burns e l'ultimo lavoro di Ed Brubaker alla Marvel.

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Winter Soldier è la serie di 19 albi originali americani uscita tra il febbraio del 2012 e il giugno del 2013. La Panini ne ha concluso la pubblicazione in Italia con il nono volumetto uscito lo scorso gennaio nella collana Capitan America presenta: il Soldato d'Inverno. È l'ultimo fumetto in Italia dedicato al lato più oscuro di Bucky Barnes, aspettando l'inedito Winter Soldier: The Bitter March di Rick Remender e Roland Boschi (attualmente in corso negli States) e prima dell'attesissimo film Captain America: The Winter Soldier.
Si tratta anche dell'ultimo lavoro di Ed Brubaker alla Marvel. Una separazione consenziente e senza rancori, decisa dallo scrittore per dedicarsi a opere indipendenti di sua proprietà, che costa tuttavia alla Casa delle Idee la rinuncia di uno degli scrittori di comics più acclamati del momento da critica e pubblico, un vero fuoriclasse (4 Eisner Award) che ha guidato la testata in oggetto fino al #14 per consegnarla a partire dal numero successivo a Jason Latour.

Winter Soldier aggiunge nuovi tasselli al passato di Bucky, quando dopo la sua apparente morte alla fine delle Seconda Guerra Mondiale, divenne una spietata arma nelle mani del KGB, nome in codice: Soldato d'Inverno. L'inseparabile compagno di Cap, divenuto anch'egli un'icona nazionale, durante la Guerra Fredda si macchiò delle operazioni più efferate, dei delitti più atroci. In questo racconto deve affrontare tre agenti sovietici addestrati da lui stesso per il progetto Zephyr, risvegliati dal loro lungo sonno indotto nelle vasche di stasi e venduti sul mercato nero. Dopo il tentativo del primo di questi di eliminare addirittura il Dottor Destino, grazie alla compagna nel “lavoro” e nella vita, Natasha Romanova, alias la Vedova Nera, Bucky riesce a mettere fuori gioco due dei tre suoi ex allievi. Inizia la caccia al più micidiale, Novokov, ancora libero di agire. Quest'ultimo è sconvolto nell'aver appreso che il suo mentore è in realtà un eroe americano e vuole vendicarsi colpendo il Soldato d'Inverno portandogli via ciò che ha più caro: il suo amore. Con l'aiuto di Capitan America, Wolverine e Occhio di Falco, inizia l'inseguimento del russo per ritrovare Natasha. Il ciclo di Latour conclude la storyline e rivela altri inquietanti scheletri nell'armadio del protagonista.

L'universo di Cap è un mondo narrativo che Brubaker conosce alla perfezione, che ha contribuito a valorizzare e sviluppare firmando cicli indimenticabili e a cui non hai mai nascosto di essere molto legato affettivamente, tanto da guadagnarsi un cammeo nella pellicola in questi giorni nelle sale italiane. Il soggetto qui sviluppato è essenzialmente una sua creatura, che Latour ha ereditato in conclusione e terminato egregiamente. Pur tuttavia l'ars affabulatoria di Brubaker è inimitabile, soprattutto quando si tratta di spy e crime story. L'autore ne conosce tutti i meccanismi alla perfezione e sa costruire la sua composizione con una semplicità e una fluidità uniche. L'azione, i combattimenti, i dialoghi sono tutti subordinati al racconto, alla trama, ma non perdono d'intensità o in divertimento per il lettore, anzi ne vengono esaltati. Butch Guice, di tutto il team creativo di artisti della serie, interpreta la solida, oliata sceneggiatura dello scrittore al meglio. Il suo tratto esalta il lavoro di Brubaker sempre squisitamente in bilico tra uno stile classico e moderno. Buona anche la prova di Nic Klein nella run di Latour, ma i colori da lui curati non sono impressivi come quelli di Bettie Breitweiser, dominati dalle sfumature più cupe del blu che trasmettono alle tavole una patina di atemporalità, donano più morbidezza ai contrasti chiaro scuro e conferiscono una suggestiva inclinazione pulp alla pagina.

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