Caos calmo


La vita di un importante manager viene scossa dalla morte della moglie. Pellicola mediocre, anche nella chiacchieratissima scena di sesso tra Nanni Moretti e Isabella Ferrari...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloCaos calmoRegiaAntonello Grimaldi
Cast

Nanni Moretti, Blu Yoshimi, Alessandro Gassman, Valeria Golino, Isabella Ferrari, Hippolyte Girardot, Kasia Smutniak, Denis Podalydès, Charles Berling, Silvio Orlando

Uscita8 febbraio 2008

Togliamoci il pensiero. D'altronde, in questi giorni non si è parlato d'altro, complice un filmato preso con il telefonino della scena di sesso tra Nanni Moretti e Isabella Ferrari (a proposito, o dobbiamo credere che i realizzatori sono così stupidi da non sorvegliare un momento così delicato e permettere l'uso furtivo dei telefonini sul set, o pensare malignamente che sono stati bravissimi).

Ebbene? Io proporrei una moratoria (in questo periodo vanno di moda) contro le scene di sesso cinematografiche con Nanni Moretti. Già quella (molto meno enfatica) de La stanza del figlio era bruttissima. Qui, nonostante l'impegno notevole della Ferrari, Moretti risulta ridicolo in più punti e decisamente poco portato a sequenze del genere. Insomma, se l'obiettivo era farla diventare una scena assolutamente non eccitante, diciamo che è stato raggiunto perfettamente.

Tolti i 4 minuti di sesso, i restanti 108 della trasposizione del romanzo di Sandro Veronesi come sono? Decisamente mediocri, anche se temevo peggio. Il film ha due grossi problemi. Da una parte, è una storia fin troppo esile, che in altri tempi si sarebbe definita 'piccolo borghese', ma che ora possiamo semplicemente chiamare noiosetta. D'altronde, difficile rendere bene questi temi introspettivi al cinema, a meno di non chiamarsi Bergman. L'altro problema, paradossalmente, è che il clima è fin troppo irreale. Troppe scene, infatti, non sono assolutamente verosimili. Penso alla sequenza della terapia (recitata anche malissimo), ma soprattutto alla (fondamentale) scena del salvataggio iniziale. Ora, non vorrei esagerare, ma è emblematica di un certo pressapochismo italiota. Come è possibile far credere veramente che non una, ma due persone stiano affogando in una mare così tranquillo? D'accordo UN malore, ma DUE? Non parliamo poi delle offerte lavorative incredibili che vengono fatte ad una persona che non è assolutamente in grado di far nulla in quel momento...

Anche la presenza di Nanni Moretti, forse, è ingombrante. A parte le sue performance erotiche di cui abbiamo già parlato, in alcuni momenti è decisamente eccessivo (quando piange è pessimo), mentre quando è più dimesso funziona meglio. Se poi si voleva puntare sulle battute fulminanti che hanno reso popolari i suoi personaggi, a parte un paio di frasi (il discorso sull'aiuto al cinema italiano e quello dei broccoli), non ci siamo proprio. Peraltro, quando arriva a dire "mi muovo", viene spontaneo aggiungere "vedo gente, faccio cose...". Il discorso degli elenchi (un omaggio a Brett Easton Ellis, che viene anche citato direttamente nel film?) è invece francamente insipido, anche se magari voleva esprimere chissà quale profondità.

Decisamente meglio va con i personaggi di contorno, soprattutto Gassman (una sorpresa, nettamente il più bravo) e la Golino, in un ruolo non semplice. Blu Yoshimi (che interpreta la figlia del protagonista) se la cava bene, ma talvolta le vengono messi in bocca discorsi troppo maturi e complessi per la sua età (a proposito di realismo). Stona invece un po' l'utilizzo della musica, sia in alcune canzoni (Rufus Wainwright non era forse indicato) che nella colonna sonora, che è stato uno dei maggiori problemi della lavorazione (quella iniziale e jazzistica è stata infatti rifiutata).

Comunque, la morale sembra essere questa: se rimanete su una panchina senza fare nulla, frotte di belle donne vorranno conoscervi (in tutti i sensi) e dei magnati dell'economia mondiale vi faranno delle proposte economiche straordinarie. Che dite, è il caso di provarci?

P.S. Se qualcuno scrive che il film è stato accolto da applausi, non ci credete. Come avviene spesso in questi casi, ad applaudire è stata solo una parte ben precisa della sala, ovviamente la solita claque. Per il resto, direi una grande freddezza, in linea con il tono della pellicola...

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