[Cannes] Mud, la recensione
Ottimamente realizzato, ma totalmente fuori tono rispetto a questo Festival di Cannes, Mud è uno dei titoli più inspiegabili tra quelli selezionati...
Mud è un bel film. Racconta con partecipazione, sentimento e onestà la storia semplice di due bambini di 14 anni dell'Arkansas che scoprono una barca su un albero (probabilmente finità lì dopo un uragano), dentro vi trovano quello che pare un barbone e invece si rivela un fuggitivo. Con il fuggitivo i due instaurano un rapporto di fiducia e stringono un patto: loro lo aiutano a procurarsi quel che gli serve e lui gli darà la sua pistola.
Se partiamo dall'assunto che un festival come Cannes si ponga l'obiettivo di mettere in competizione pellicole audaci, particolari, magari estreme (motivo per il quale spesso arrivano boiate inumane) ma comunque portatrici di istanze e suggestioni che puntano alto, allora Mud non ha senso di stare in questa selezione.
Non si tratta nemmeno di una considerazione legata al genere o al tipo di storia narrata, è più una questione di quanto Nichols rischi e a quanto aspiri. Mud è un film molto ben fatto ma che gioca sul sicuro, non getta mai il cuore oltre l'ostacolo nè tenta in alcun modo di elevarsi sopra il resto. Per questo stona anche di fronte a titoli molto ma molto peggiori (come Paperboy) che però sono più adeguati ad un festival di questa tipologia.
Che a gareggiare per essere nominato come uno dei film migliori dell'annata ci sia un filmetto medio molto ben fatto ma irrimediabilmente scontato negli esiti, innocuo nelle proposte e derivativo nella riuscita sembra inaccettabile.