[Cannes] Il debutto di Plan B alla regia: ill Manors, la recensione
Il rapper inglese alle prese con il suo primo lungometraggio con la shooting star Riz Ahmed come protagonista...
L’anno scorso è stato il vincitore di un Brit Award, ha cantato con Elton John e ha piazzato parecchi singoli ai primi posti di molte classifiche discografiche.
Una struttura del genere, del resto, si presta perfettamente all’obiettivo di Plan B di raccontare ognuna delle storie presentate anche attraverso una delle canzoni del suo nuovo album. “Ho prima scritto il film e poi, partendo da questo, mi sono dedicato alle canzoni” è stata la risposta che ha dato a chi gli ha chiesto del suo processo creativo. C’è da credergli. I testi sono quantomai calzanti con quanto appare sullo schermo e, seppure la regia del film sia “da videoclip”, ogni personaggio ha una sua profondità narrativa.
The Guardian ha parlato della canzone che dà al titolo al film, ovvero iII Manors, come una delle più garndi canzoni di protesta della storia musicale degli ultimi anni”, peccato però che entrando nel merito del film, per quanto il tentativo sia quello di raccontare la violenza che tutti i giorni carattereizza alcune periferie delle grandi città, sia i dialoghi che alcune sequenze risultino troppo esagerate per apparire reali e credibili. Il risultato è un Lock And Stock senza ironia, grottesco e basta. E va bene le belle musiche, ma quello al cinema interessa poco quando manca la sostanza.