Cannes 71 - Ash Is The Purest White, la recensione
Nella Cina degli ultimi 20 anni due amanti passano dall'essere giovani ad adulti mentre intorno a loro nulla rimane lo stesso, Ash Is The Purest White è un'epopea generazionale
Qiao, la prendiamo qualche anno dopo gli eventi di Unknown Pleasures, da cui c’è qualche immagine all’inizio in una qualità video diversa dal resto, sempre vestita allo stesso modo, innamorata dei costumi occidentali (YMCA è usata come Go West in Al Di Là Delle Montagne) e fissata con i gangster e il codice dell’onore e del rispetto. Ha il carattere che ha, duro e fiero, e una storia con Bin, i due gestiscono bische sempre lì a Datong, si atteggiano molto anche se lui non ha intenzioni serie. Ma il mondo sta per cambiare e l’arrivo di nuove gang porterà a conflitti che li faranno finire in galera, lei per più tempo di lui per avergli salvato la vita, e una volta usciti tutto sarà diverso, saranno separati e la Cina sarà letteralmente un altro posto. E qui sta già il primo colpo del film che nel mostrare i mutamenti dei personaggi vuole in realtà raccontare come 5 anni siano stati per la Cina un’era intera in cui chi era povero è diventato ricco e viceversa, in cui interi posti sono stati spazzati via e altri sono nati da zero, in cui chi fosse stato fuori dai giochi (ad esempio in prigione) poteva non ritrovare più nulla di ciò che conosceva all’uscita.
In questo mondo al limite e pronto alla distruzione (quello di Still Life) due relitti si confrontano con esiti imprevisti.
Infine, oggi (lungo tutto il film non sono mai indicati gli anni ma l’uso di diversi modelli di cellulari, da quelli a conchiglia passando per quelli più piccoli e poi i grandi tutti touchscreen capiamo quando siamo), la storia di Qiao e Bin, del cinema di Jia Zhangke e della Cina avrà la sua fine provvisoria, di nuovo in modi imprevedibili e di nuovo con un gusto commovente per il tramonto e la revisione dell’entusiasmo giovanile in impotenza e rassegnazione adulta, raccontata con sorprendenti note di commedia inusuali in Jia Zhangke.