Cambio di gioco (The Game Plan)
Un fantastico giocatore di football ha tutto dalla vita, fino a quando l'arrivo di una figlia che non sapeva di avere stravolge la sua esistenza. Grande successo in America per una pellicola mediocre...
Recensione a cura di ColinMckenzie
TitoloCambio di giocoRegiaAndy FickmanCastFrancamente, mi aspettavo molto meglio da questo film. Si dà il caso, infatti, che i produttori abbiano realizzato in questi anni alcune delle migliori pellicole sportive in circolazione, grazie a Miracle, Un sogno, una vittoria e a Imbattibile. Film che magari non entreranno nella storia del cinema, ma che preferisco cento volte vedere rispetto ai soliti prodotti senza storia e con quintalate di effetti speciali.
La stampa dovrebbe scatenarsi con una storia del genere e massacrare il massiccio Joe Kingman (quando si dice, 'nome omen'). Eppure, dopo un certo stupore alla notizia, tutto prosegue normalmente. Il nostro quarterback, inoltre, sembra non avere nessun problema a fronteggiare questa enorme novità. Anzi, trova il tempo (alla vigilia delle partite più importanti della sua vita) di impegnarsi anche in uno spettacolo di balletto. Aggiungiamoci anche una situazione di crisi familiare che (legalmente) non ha senso e francamente è difficile non alzare un sopracciglio per lo stupore. D'accordo, non è certo un esempio di pellicola neorealista, ma ci sono dei limiti...
Inoltre, il protagonista non funziona come dovrebbe. Non è tanto colpa dell'interpretazione di The Rock, quanto della sceneggiatura. Già la storia è vista e rivista a livelli nauseanti (una persona che non ha esperienza di bambini ed è concentrata solo sul lavoro si ritrova con un marmocchio/marmocchia), ma sicuramente non è una bella copia di tanti altri prodotti. Il problema è che, nonostante le dichiarazioni delle protagoniste, il personaggio principale non rischia quanto dovrebbe. Le situazioni potenzialmente imbarazzanti sono molte, ma se (tanto per fare un esempio) Kingman impara in una settimana a ballare e offre una prova magnifica sul palcoscenico, allora quale dovrebbe essere il divertimento per lo spettatore, privato della goffaggine tipica di questi personaggi?
Aggiungiamoci anche una ragazzina decente, ma non eccezionale, interpretata da Madison Pettis, per cui ci voleva la generosità di Repubblica Online per considerarla la "nuova star di Hollywood". E che dire dei compagni di squadra? Potevano formare un gruppo esilarante, come in certe commedie di Judd Apatow, e invece rimangono fin troppo nell'ombra.
Insomma, una pellicola francamente zuccherosa, ma senza le risate e la passione sportiva che ci si poteva aspettare. Per sintetizzare, partita mediocre e poco emozionante...