Cambio di direzione: la recensione dei primi tre episodi

I primi tre episodi della serie Cambio di direzione dimostrano il buon potenziale della nuova serie con star John Stamos, nonostante un avvio del racconto piuttosto stereotipato e prevedibile

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Cambio di direzione - Recensione primi tre episodi

Le prime tre puntate di Cambio di direzione - Big Shot, la nuova serie arrivata su Disney+ con star John Stamos, dopo un inizio un po' incerto, sembrano trovare la direzione giusta per proporre agli spettatori un piacevole insieme di teen drama e di percorso personale all'insegna della redenzione per il protagonista, il cinico allenatore Marvyn Korn.

La storia prende il via quando lo sportivo, dalla carriera brillante nel mondo del basket, perde il controllo durante una partita importante, incidente che gli fa perdere tutti i suoi contratti e gli appoggi nel settore, venendo così costretto a ricominciare praticamente da zero diventando l'allenatore di una squadra di studentesse del liceo in California. I metodi diretti e l'apparente mancanza di empatia di Marvyn lo mettono inizialmente in difficoltà con le teenager, tra consigli di perdere peso o poca tolleranza nei confronti di chi non rispetta le regole, mentre la sua assistente Holly (Jessalyn Gilsig) cerca di aiutarlo a capire quale è l'approccio giusto e la preside Sherilyn Thomas (Yvette Nicole Brown) prova a tenere sotto controllo i suoi comportamenti. Korn, inoltre, cerca di riallacciare i rapporti con Emma (Sophia Mitri Schloss), la figlia adolescente da cui si è allontanato nel corso degli anni. La serie dà spazio anche alle storie delle giovani giocatrici, mostrandone i problemi in famiglia, le paure e il tentativo di trovare il proprio posto nel mondo, non solo sul campo da gioco.

La serie creata da David E. Kelley, Dean Lorey e Brad Garrett parte da schemi visti più volte sul grande e piccolo schermo, cercando di costruire una storia coinvolgente ed emozionante sulle spalle di un personaggio delineato nelle prime battute in modo negativo per evidenziarne la capacità di cambiare grazie all'influenza delle giovani atlete, sfruttando anche il contesto al femminile del racconto che risulta attuale e significativo. L'ambientazione al liceo permette di dare a Cambio di direzione la possibilità di rivolgersi a un pubblico di tutte le età, offrendo degli elementi utili ad attirare gli adolescenti che possono riconoscersi negli alti e i bassi vissuti dentro e fuori le aule del liceo, e agli adulti che conoscono da vicino le sfide rappresentate dal cercare di mantenere il proprio lavoro, essere genitori, confrontarsi con una società in continua evoluzione e fare i conti con perdite personali e professionali.
Le giovani interpreti, in particolare Sophia Mitri Schloss, sanno costruire bene i propri personaggi facendo emergere progressivamente ciò che rende ognuna delle ragazze unica, costruendo un legame emotivo con gli spettatori grazie ai momenti di maggior vulnerabilità e con i passaggi in cui dimostrano di possedere anche la determinazione utile a opporsi alle "autorità" quando lo ritengono necessario.

John Stamos mette a frutto la sua esperienza per superare un'iniziale difficoltà nell'allontanarsi dagli stereotipi dando il meglio nelle scene in cui Marvyn cerca di capire le esigenze delle ragazze che deve allenare e nella totale incapacità del protagonista di relazionarsi nel modo giusto con la figlia. L'inserimento di alcuni dettagli legati al passato e ai problemi personali del protagonista nel terzo episodio della serie sembrano voler gettare le basi per una maggiore profondità nel personaggio principale e sarà interessante scoprire se gli sceneggiatori riusciranno a non scivolare in situazioni e svolte fin troppo prevedibili. Dispiace, invece, che almeno nelle prime tre puntate non ci sia particolare spazio per un talento comico come quello di Yvette Nicole Brown, mentre Holly, personaggio affidato a Jessalyn Gilsig sembra avere un buon potenziale dal punto di vista narrativo.

Pur non partendo nel migliore dei modi e con un po' di incertezza per quanto riguarda il registro scelto per la narrazione, non riuscendo a inserirsi in modo del tutto convincente negli schemi delle comedy e nemmeno in quelli dei drama ambientati nel mondo dello sport, la serie Cambio di direzione nel corso dei primi tre episodi sembra trovare il giusto equilibrio riuscendo a proporre delle dinamiche tra i personaggi che coinvolgono e lasciano la curiosità di scoprire cosa accadrà in futuro alla squadra e al loro allenatore.

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