Call of Duty: Modern Warfare 3, la recensione
Call of Duty: Modern Warfare 3 è un titolo che delude sotto certi aspetti, ma che migliora i precedenti capitoli per altri motivi
Sviluppato da Infinity Ward e Sledgehammer Games nell’ormai lontano 2011, Call of Duty: Modern Warfare 3 è stato un titolo di grande successo. Un titolo capace non solo di portare avanti la storia riguardante il nuovo conflitto mondiale visto nei precedenti due episodi, ma forte anche di comparto multiplayer solido e appassionante come pochi altri sul mercato. Un’opera pensata per il maggior numero di giocatori possibile e che, grazie a un mix di contenuti e qualità, viene ricordata ancora al giorno d’oggi con estremo piacere.
Eppure, nonostante le ottime premesse e l’innegabile qualità del materiale originale, qualcosa non è andato per il verso giusto, impedendo al titolo di raggiungere l’eccellenza. Scoprite insieme a noi perché Call of Duty: Modern Warfare 3 è “solamente” un buon gioco, ma non il capolavoro che ci saremmo potuti aspettare. Indossate il vostro visore notturno, imbracciate il vostro fidato M16 e tuffatevi insieme a noi nella nostra recensione della nuova fatica di Sledgehammer Games.
PATHOS
La trama di Call of Duty: Modern Warfare 3 è ambientata dopo i fatti accaduti al termine del secondo episodio. Vladimir Makarov è stato arrestato e gettato nella prigione di Zordaya, a Verdansk. Una mossa solo all’apparenza furba, dato che un gruppo militare privato decide di irrompere nella struttura e di liberare il terrorista russo. John “Soap” MacTavish, Price e tutta la Task Force 141 viene quindi mandata in missione per catturare Makarov prima che possa fare troppi danni. Una possibilità più che tangibile, dato che in poco tempo il team scopre che l’uomo sta lavorando a una speciale arma chimica che potrebbe risultare letale per migliaia, se non milioni di persone.
Se le missioni più lineari almeno possono contare almeno su un buon ritmo, la presenza di mappe aperte danneggia invece l’intera struttura di questa modalità. In queste nuove aree si ha la sensazione di star giocando una partita a Call of Duty: Warzone, con tanto di obiettivi secondari da completare, piuttosto che la solita campagna dalla regia serrata e dai momenti altamente cinematografici. Un passo indietro che, combinato con una longevità di poco superiore alle tre ore, rende il comparto narrativo di Modern Warfare 3 uno dei peggiori visti da diversi anni in un Call of Duty. Un vero peccato, che speriamo non sia sinonimo di un nuovo trend per la software house americana.
MASSIMA RESA, MINIMO SFORZO
Fortunatamente, Call of Duty è un franchise che fa del comparto multigiocatore il suo punto di forza. Anche quest’anno, infatti, i ragazzi di Sledgehammer Games sono riusciti a portare in scena un’opera traboccante di contenuti, risparmiando tempo e risorse laddove possibile. Le sedici mappe presenti in questa modalità, infatti, non sono create appositamente per questo titolo, bensì prese di peso dal celeberrimo Call of Duty: Modern Warfare 2 del 2009. Si tratta di una scelta che dimostra la pigrizia dell’azienda americana, ma che inevitabilmente comporta anche dei pregi. Le mappe in questione, infatti, sono un vero gioiello di level design e ci ha colpito molto rivederle oggi in questa nuova versione ripulita e aggiornata.
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Se possiamo criticare lo scarso impegno che ha portato il titolo a non avere nuove ambientazioni, lo stesso non si può dire del puro gameplay. Modern Warfare 3 compie un netto balzo in avanti rispetto ai capitoli precedenti, lavorando sulla velocità di movimento e alzando il time to kill. Questo comporta scontri più ragionati e, pur rimanendo lontani dalla qualità di opere come Halo, si ha la sensazione di poter sempre e comunque reagire all’incontro con un giocatore avversario. Spiccano inoltre un paio di modalità extra davvero interessanti. Tagliagole permette a squadre di tre giocatori di affrontarsi, disabilitando però il respawn. Morire significa quindi essere fuori dalla partita, costringendo così i restanti membri della nostra squadra a procedere senza di noi. Guerra, invece, ci vede nuovamente impegnati nella conquista o nella difesa di un obiettivo. Si tratta di una modalità già vista in passato, ma non per questo meno divertente.
Per il resto, Call of Duty: Modern Warfare 3 presenta anche le ormai classiche modalità multigiocatore, che vanno dal “Tutti contro tutti” agli scontri con ben 64 giocatori. Insomma: se amate giocare alla serie Activision in compagnia dei vostri amici, questo nuovo titolo non vi deluderà.
IL RITORNO DEI MORTI VIVENTI
In aggiunta al single player e al multiplayer, i dev hanno lavorato duramente per dare vita a una modalità Zombie del tutto nuova. A differenza di quanto visto nei titoli precedenti, questa volta ci troveremo a esplorare Urzikstan, la nuova mappa di Warzone disponibile da domani, 6 dicembre. Questa vasta area sarà del tutto invasa da zombie e da altre creature mostruose. I giocatori dovranno completare missioni e obiettivi sempre differenti, decidendo poi quando raggiungere il punto di estrazione e completare così la partita. Un gameplay che può ricordare Escape from Tarkov, ma che funziona dannatamente bene.
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Nonostante la squadra sia composta da tre giocatori, nel corso delle partite potremmo incontrare altri team con i quali scegliere se allearci o meno. Questa nuova modalità Zombie ci è parsa davvero ben riuscita e, complice anche la varietà di armi e oggetti da raccogliere, ha saputo tenerci incollati al pad per diverse ore. A conti fatti, si tratta della novità più consistente dell’intero pacchetto e che, per questo, ci sentiamo di elogiare maggiormente.
UNA VERA E PROPRIA GARANZIA
Da un punto di vista tecnico, Call of Duty: Modern Warfare 3 mantiene gli ottimi livelli raggiunti dall’IW Engine, il motore grafico visto anche nei precedenti capitoli del reboot. Modelli tridimensionali di personaggi e ambienti saltano all’occhio e l’ottimo sistema di illuminazione fa il resto. Il risultato: un tripudio di qualità che dimostra come Call of Duty sia ormai una vera e propria garanzia da questi punto di vista. Lo stesso si può dire per il comparto sonoro, che non solo vanta un ottimo doppiaggio in italiano, ma anche una colonna sonora dai toni epici e un sound design davvero ricercato. Armi e riverberi suonano alla perfezione, soprattutto se ascoltati attraverso delle valide cuffie con audio 3D. Nonostante quanto segnalato da alcuni colleghi, non abbiamo trovato bug e/o problemi di alcun tipo durante le nostre partite online. Un risultato che ci ha sorpresi e che ci ha permesso di passare da una modalità all’altra con estrema semplicità e comodità.
Call of Duty: Modern Warfare 3 non è un titolo perfetto. La campagna single player presenta una qualità nettamente inferiore rispetto al passato ed è evidente una generale pigrizia nella riproposizione di contenuti provenienti dai precedenti capitoli della serie. È innegabile, però, che gli sviluppatori si siano comunque impegnati nel migliorare il gunplay e nel dare vita a una nuova modalità zombie davvero interessante. Call of Duty è tornato e, questa volta, potrebbe non far contenti tutti. Siamo comunque di fronte a un’opera di valore, che vi invitiamo a provare soprattutto se amate l’idea di poter giocare online con i vostri amici. Potreste rimanere piacevolmente sorpresi da tutte quelle piccole aggiunte che rendono il gameplay di Modern Warfare 3 uno dei più divertenti degli ultimi anni.