Calciatori contro mutanti, la recensione

Senza avere una chiara nozione del calcio nè una gran conoscenza dei calciatori che coinvolge Calciatori contro mutanti lo stesso è stato prodotto

Critico e giornalista cinematografico


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La recensione di Calciatori contro mutanti, disponibile su Netflix dal 9 novembre

È tutto storto e sbagliato in questo film di animazione. Innanzitutto la tempistica. È una produzione americana con due stelle del calcio americano del 2019, Megan Rapinoe (centrocampista della nazionale femminile statunitense campione del mondo nel 2019) e Zlatan Ibrahimovic (giocatore dei Los Angeles Galaxy tra il 2018 e il 2019), dotato di un’art direction vecchissima e molto economica e soprattutto plagiato in gran parte da Space Jam. Forse voleva proprio essere lo Space Jam del calcio (il regista aveva lavorato a quel film come animatore), tuttavia gli manca il punto di forza (i talent animati) ma anche proprio la conoscenza di alcuni dettagli cruciali dello sport che vorrebbe promuovere.

Al Yankovic, il musicista e comico, ingaggia un piano per succhiare ai grandi calciatori americani il loro talento ed essere così il più bravo calciatore all’All Star Game. Per farlo impiega delle viscide lumacone verdi che trasformano in mostri. Un team di bambini appassionati di calcio aiuterà i campioni a riprendersi il loro talento (che tuttavia non pare averli mai abbandonati perché con un po’ di allentamento tornano fortissimi) in una partita di calcio comica.

Al centro di ogni cosa c’è Zlatan Ibrahimovic e la totale esaltazione della sua personalità arrogante e strafottente, è preso in giro ma non per minare la veridicità di quel che dice di sé, quanto per ridere e confermare quel che dice. Più in generale Calciatori e mutanti è tutto un film succube dei propri talent, trasformati in avatar da Nintendo Shop da un character design terribile, non fa che venerarli e anche l’umorismo molto demenziale e per certi versi centrato di Jankovic è lasciato solo a morire, cade nel vuoto e fa ridere molto meno di quanto non potrebbe se sostenuto. Questa è una produzione statunitense così pessima che potrebbe guadagnarsi la medaglia di “brutto film italiano”.

Nulla nella scrittura fa pensare che lo sceneggiatore Deeki Deke abbia lavorato duramente per creare un arco inappuntabile, in cui il godimento e il ritmo vanno di pari passo. Anzi. Calciatori e mutanti non sa molto né dei suoi talent (raccontati sempre nella stessa maniera) né tantomeno, come fa intuire il suo titolo originale The Soccer Football Movie, del calcio (ci sarà un goal all’ultimo minuto che decide tutto come se nel calcio, al pari della pallacanestro, si giocasse il tempo effettivo e non ci fossero i recuperi). A questo si aggiungano alcuni goffi tentativi di coinvolgere un pubblico 40enne (l’uso in colonna sonora del brano You’re The Best Around dalla colonna sonora di Karate Kid fa sorridere di imbarazzo) e la totale mancanza di capacità di fare umorismo che non sia lasciato alle interpretazioni e Calciatori contro mutanti diventa in fretta l’esempio più flagrante di produzione derelitta all’americana in cui paiono credere poco gli stessi talent che si sono prestati. Ibrahimovic infatti doppia se stesso solo in inglese, non italiano e nemmeno nella sua lingua, lo svedese!

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