By the Sea, la recensione
Al terzo film la carriera di Angelina Jolie da regista e sceneggiatrice è sempre più un mistero. By the Sea si rivela essere un pasticcio
C’è nella coppia protagonista (lei e il marito Brad Pitt) un trauma, qualcosa che fa sì che i due non riescano nemmeno a toccarsi. Sono in vacanza a Malta, la scusa ufficiale è stare un po’ in un posto tranquillo dove lui possa scrivere il suo nuovo romanzo, non ufficialmente però cercano di capire se rimanere insieme. Nella stanza accanto alla loro una coppia in luna di miele, è invece sessualmente attiva e felice. Un buco consente agli infelici di spiare i felici e forse proiettarsi nella felicità o infelicità altrui li salverà.
Così quel che accade in By the sea sono due ore di un matrimonio che pare essere alla fine e di una relazione strana con una coppia più giovane. Due ore in cui ci si parla molto poco e si urla molto e in cui i protagonisti sono più che altro alle prese con altre relazioni (lui va a bere al bar e parla con il barista, lei flirta con l’uomo della porta accanto), che fanno sembrare tutto il film un continuo preambolo. By the sea per quasi tutta la sua durata sembra un’introduzione a se stesso, tanto trattiene anche quel minimo di informazione e di avanzamento della trama necessario per tenere duro fino alla fine.