Burlesque - la recensione

Una aspirante cantante e ballerina rimane ammaliata dal magico mondo del burlesque. Purtroppo, la sua passione non produce grandi risultati cinematografici...

Condividi

Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo Burlesque
RegiaSteven Antin
Cast
Cher, Christina Aguilera, Eric Dane, Cam Gigandet, Julianne Hough, Alan Cumming, Peter Gallagher, Kristen Bell, Stanley Tucci
Uscita11-02-2011La scheda del film

Non si può dire che Burlesque lavori sulla sottigliezza. D'altronde, ha una partenza talmente immediata da fornire l'impressione di essersi persi qualcosa. Non aiuta un montaggio che fin dall'inizio vuole farsi notare, ma nel modo sbagliato.

Cosi, la pellicola procede su binari talmente convenzionali, da non dare vita neanche a una sorpresa per sbaglio. Ricapitoliamo: ragazza che arriva dalla campagna in cerca di successo; rivalità con un'altra ragazza che sembra uscita dal solito Eva contro Eva; rapporto conflittuale all'inizio con la capa, che poi diventerà la sua mentore; vita personale divisa tra due uomini molto diversi, che rappresentano il potere e l'amore sincero; problemi economici del locale.

Tutto sembra cosi basico e stereotipato, che verrebbe da ripescare la famosa frase di Umberto Eco su Casablanca (titolo che casualmente viene citato). Peccato che non è neanche il caso di pensare a quel capolavoro, considerando che tutto è tagliato con l'accetta e senza neanche avere quei contrasti necessari per ravvivare la storia, magari anche con qualche eccesso.

Soprattutto, la mancanza di originalità non sarebbe un peccato mortale, se non fosse affiancata da un totale vuoto di energie. E tra riferimenti ai classici e canzoni moderne, difficile capire quale sia la direzione che si vuole prendere. A un certo punto, senza nessuna ragione logica, si fa cantare un brano a Cher che spezza a metà il film. Viene da pensare che la diva non accettasse lo spazio enorme riservato alla costar Christina Aguilera e abbia preteso un'attenzione supplementare, a scapito del film, ma anche della sua persona, visto che ha tali difficoltà a muoversi da sembrare Frankenstein. 

Ma anche nella direzione degli attori si fanno mirabilie, soprattutto perché si ha l'impressione che il regista in quei momenti fosse troppo impegnato a pensare ai costumi e al trucco. Cher è una figura inquietante e come detto fa anche un po' tenerezza vederla in questo stato. Ma è lo sguardo rapito di Christina Aguilera a essere da stracult, cosi come quando rimane a bocca aperta per un'eternità (modo sottilissimo di mostrarsi sorpresa). Insomma, tra doti recitative mediocri e una generale mancanza di grazia, non è esattamente una scelta perfetta. 

Il vantaggio per Cam Gigandet è che recitando con lei può sembrare Marlon Brando ed è magari proprio questa la ragione che lo ha spinto ad accettare. Di sicuro, nel contratto deve aver avuto l'obbligo di qualche scena a torso nudo, à la Taylor Lautner, poi magari ha deciso di andare oltre. 

Certo, Stanley Tucci riuscirebbe a essere bravo anche in una pellicola amatoriale, ma a un certo punto dovrà scegliersi meglio i ruoli, non potendo sempre salvare lui i film. Discorso diverso per Peter Gallagher e Alan Cumming, che fa tristezza vedere in ruoli poco superiori a dei cammeo. Insomma, Burlesque voleva essere Chicago, ma rischia di essere ricordato come Showgirls incontra Le ragazze del Coyote Ugly dagli spettatori. A parte i giurati dei Golden Globes, si intende...

Continua a leggere su BadTaste