Buon Natale da Candy Cane Lane, la recensione
In una trama ben congegnata Buona Natale da Candy Cane Lane riesce a non mettere niente di valevole sprecando tutto, anche Eddie Murphy
La recensione di Buon Natale da Candy Cane Lane, il film con Eddie Murphy disponibile su Prime Video
Come spesso capita a Eddie Murphy da Il bambino d’oro in poi, è una storia con molti vfx e una cornice fantastica. Fantastico-natalizia, nello specifico. Quella di un uomo ossessionato con le competizioni di decorazioni natalizie che per comprare le più appariscenti finisce in un negozio magico in cui acquista un oggettone che lo maledice. Per tutto il periodo di Natale dovrà recuperare degli anelli d’oro (uguali a quelli del videogame Sonic e il film a un certo punto lo riconosce) mentre intorno a lui una canzone natalizia fatta di elenchi comincia a diventare reale. Se non ci riuscirà diventerà una statuina di Natale.
Buon Natale da Candy Cane Lane è una variazione su quell’idea del Canto di Natale, quella per la quale il periodo natalizio porta traversie fantastiche finalizzate a migliorare il protagonista. Traversie in questo caso con un alto tasso di azione, specie nella parte finale in cui è coinvolta tutta la famiglia, rigorosamente trattata malissimo. In pochi minuti nel film prende piede la confusione e si ha l’impressione che alcune scene esistano solo perché potrebbero funzionare e non perché abbiano un senso all’interno della narrazione. E alla fine dispiace vedere Nick Offerman ridotto a doppiatore della sua statuina con quasi nessun primo piano per la sua versione in carne e ossa. Anche lui, come Eddie Murphy, era uno bravo.