La Buca, la recensione
Inspiegabile tonfo di Daniele Ciprì che al suo secondo film tradisce tutto quel che prometteva con il primo. La Buca è un fallimento sconfortante
Tutto quel che di buono c'era in quella commedia contemporaneamente moderna e tradizionale, piena di invenzioni ma anche capace di lavorare alla grande sulle basi del cinema (attori, fotografia, sceneggiatura, montaggio) sembra perso e Daniele Ciprì è quasi irriconoscibile.
Regista, sceneggiatore e direttore della fotografia anche in questo suo secondo film "da solo" (cioè senza Franco Maresco) Ciprì ha scelto una strada impervia e lontanissima dalle sue corde (lo si dice a posteriori, avendo visto il film), una commedia questa volta sofisticata, favolistica ed esagerata, priva di presa concreta, di forza bruta ma in teoria piena di poesia. Due uomini si conoscono e cominciano a fare coppia, uno è un profittatore nato e di lavoro, l'altro il tipico da cui approfittare, tra loro una donna nel ruolo di mediatrice in un contesto che vorrebbe ricordare i film americani degli anni '60 con in più molta pioggia.
C'è ogni stereotipo immaginabile senza nemmeno un briciolo di vera cattiveria, tutto è filtrato da una città immaginaria, vestiti immaginari, ambienti immaginari e relazioni immaginarie. Come È stato il figlio lavorava sulla malvagità qui sembra essere dalle parti dell'ostentata bontà ma senza la gioia di vivere che la rende accettabile, sconfinando nell'inevitabile melassa insapore.
E non è certo un musical La buca! È una commedia priva di idee, priva di guizzi e che non riesce nemmeno a far ridere. Non si capisce cosa sia successo a Ciprì, nel film precedente riusciva a tenere a bada ed instradare un cavallo difficile da domare come Toni Servillo mentre qua non riesce a far recitare in maniera decente nè Castellitto nè tantomeno Rocco Papaleo (figuriamoci Valeria Bruni Tedeschi!). Insostenibile dall'inizio alla fine del film si farebbe fatica a parlare bene talmente pochi sono i possibili appigli, talmente vuoto e inconsistente si ostina ad essere scena dopo scena.
Perché La buca non è nemmeno un film fatto male quanto uno che ha deposto le armi già dalla prima inquadratura.