Broadchurch 3x05: la recensione

Il nuovo episodio di Broadchurch allarga ulteriormente la lista dei sospettati e ci regala alcune memorabili performance femminili

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Superata la metà della terza stagione, l'identità dello stupratore al centro delle indagini di Broadchurch risulta quantomai oscura. Sebbene Miller (Olivia Colman) e Hardy (David Tennant) proseguano con alacre dedizione la ricerca del criminale, la quantità di nuovi indizi che il quinto episodio offre ai detective - e al pubblico - fa alzare un'ulteriore coltre di nebbia attorno al caso di Trish, correlato in questa puntata alla violenza sessuale subita dalla giovane Laura Benson due anni prima, e a un terzo crimine verificatosi nove mesi prima, la cui vittima resta al momento ignota.

Nel cerchio degli indiziati, fanno il loro involontario ingresso Ed - travolto da una furia violenta nei confronti di Jim, palesando così un insano interesse nei confronti di Trish - e Leo, i cui calzini ben riconoscibili riconducono a quello rinvenuto sul luogo dello stupro. E se i sospetti contro Aaron sembrano essere archiviati, lo stesso non si può dire per quelli nei confronti di Ian, che penetra durante la notte in casa della ex moglie, o di Clive, che dopo l'inquietante chiusura dello scorso episodio si trova minacciato pesantemente da Jim dopo aver alluso a un incontro tra l'uomo e Trish durante il party di compleanno di Cath.

Proprio Cath è al centro di quella che è, indubbiamente, una delle scene migliori della puntata, in cui la donna riceve la confessione dell'amica Trish, colpevole di aver consumato un fugace rapporto sessuale con Jim la mattina del party. Al talento comprovato di Julie Hesmondhalgh si affianca quello di Sarah Parish, che nella propria velenosa reazione alla confessione dell'amica (spicca, tra tutte le frasi infelici, quel "di tutte le donne presenti al party, perché violentare te?") palesa, ancora una volta, una diversa sfumatura del disagio di essere donna. Il suo scambio con Ed è, in tal senso, piuttosto illuminante, e quasi maschera lo stupro con i panni troppo stretti di un apprezzamento sfuggito di mano.

Altra splendida prova attoriale ci viene regalata da Kelly Gough nel ruolo di Laura Benson, la ragazza stuprata due anni prima dall'uomo che, con ogni probabilità, si cela dietro la violenza a Trish. E proprio sulle conseguenze di un atto ignobile come lo stupro sembra volersi concentrare questa terza stagione di Broadchurch, più che sulla vera e propria identificazione del criminale colpevole delle violenze. Le conseguenze sono anche al centro della storia di Mark Latimer, che in questo episodio mette in atto il proposito di rintracciare Joe Miller per estinguere la propria sete di vendetta nei confronti dell'uomo che ha, seppur senza premeditazione alcuna, messo fine ai giorni del piccolo Danny nella prima stagione della serie.

La vicenda di Mark ci porta, è vero, lontano dal tracciato dell'indagine principale condotta da Ellie e Alec, senza però incorrere - almeno per ora - nell'errore di far scemare l'attenzione del pubblico. Molto dipenderà dalle tre rimanenti puntate, che dovranno rispondere a molte domande non direttamente legate con lo stupro di Trish; confidiamo che la sapiente mano di Chris Chibnall ci conduca a una risoluzione soddisfacente e che abbracci - possibilmente senza la macchinosità della seconda stagione - l'insieme dei protagonisti di Broadchurch in tutta la loro caleidoscopica, umanissima varietà.

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