Broadchurch 3x02: la recensione

Ecco la nostra recensione della seconda puntata della terza stagione di Broadchurch, in cui vengono presentati i primi sospetti per lo stupro di Trish

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Spoiler Alert
"Mi vergogno così tanto. Vorrei che mi avesse semplicemente uccisa." Sono parole forti, quelle pronunciate da Trish durante il suo primo incontro con Beth Latimer, consulente affiancatale per intercessione dell'agente Ellie Miller a seguito dello stupro subito dalla donna. Nel secondo episodio della terza stagione di Broadchurch, la sceneggiatura scava ancora più a fondo tra le pieghe del dolore della vittima, evidenziando con raro acume il pregiudizio che troppo spesso inquina il cristallino confine tra bene e male. Così come una minigonna viene ancora avvertita come un tacito invito alla violenza, anche il fatto che Trish confessi di aver alzato non poco il gomito la notte del crimine è un'aperta provocazione non tanto nei confronti dei detective Miller e Hardy, quanto verso il pubblico, implicitamente invitato a riflettere.

Stesso discorso vale per la rivelazione della vita sessuale piuttosto movimentata della donna. Trish non è una santa, verrebbe da dire, ma in che modo la sua eventuale libertà sessuale giustifica l'assalto e la violenza subita? Ci si può fidare della testimonianza di una donna con tendenze promiscue, per di più inebriata dall'alcol? Sono domande la cui risposta, purtroppo, è meno ovvia di quanto dovrebbe essere; il terzo millennio non si è ancora liberato della zavorra disumana di secoli di sessismo, e la grande muraglia del pregiudizio si staglia ancora con minacciosa cupezza, gettando la propria ombra sulle vittime di stupro che, spesso e volentieri, finiscono per essere quasi tacciate di complicità in base a un sorriso di troppo, un vestito attillato, un drink non rifiutato.

Questo è l'interessante cluster di interrogativi che la tematica affrontata da questa stagione di Broadchurch si propone di risolvere, grazie al veicolante sguardo investigativo ma sempre profondamente umano di Miller e Hardy, coppia d'oro la cui amicizia è funestata da scontri che ne mettono in risalto le rispettive difficoltà private. Entrambi gravati del peso involontario di dover crescere un figlio da soli, i due detective dimostrano in ogni situazione un diverso approccio all'indagine, alternando l'efficacia dell'uno e dell'altro metodo: è un piacere osservare la dolcezza rassicurante di Ellie nel rapportarsi a Trish così come a Beth, amica ritrovata e solidale compagna in un percorso che le vede entrambe - per motivi ben diversi - single e proiettate verso un futuro incerto.

È, allo stesso modo, un piacere gustarci la circospezione sospettosa di Hardy, i cui bruschi atteggiamenti malcelano la sua indignazione per il crimine perpetrato ai danni di Trish. "Posso capire l'omicidio, ma lo stupro...", è un'ennesima frase provocatoria, che però contribuisce a conferire tridimensionalità a un personaggio che, a quattro anni dal proprio esordio sul piccolo schermo, ha ancora delle zone d'ombra che lo spettatore brama d'indagare. Merita un plauso ormai divenuto routine l'intero cast, che in questa stagione guadagna ulteriori punti grazie alla grandiosa performance di Julie Hesmondhalgh nel ruolo di Trish. Non vi è nulla di esageratamente istrionico nella sua rappresentazione del dolore di una donna violata, la sua recitazione è improntata a un naturalismo impressionante nella sua vividezza, e trova coronamento nella toccante scena della confessione dello stupro alla figlia adolescente Leah.

Unica pecca dell'episodio, che ha il merito di presentarci meglio i primi sospettati dello stupro di Trish - tra cui, colpo di scena, il padre del detective Harford - è la forzata coesistenza tra la storyline principale e alcune linee narrative collaterali: le difficoltà incontrate da Maggie nella gestione del suo giornale sembrano retaggio di una prima stagione di Broadchurch partita da presupposti ben diversi e, per quanto l'affezione nei confronti del personaggio resti immutata, quello presentato è sicuramente un dramma "minore" che, salvo sorprese, non aggiunge molto al tessuto narrativo primario.

Broadchurch

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