Britannia vol. 1, la recensione
Abbiamo recensito per voi Britannia, miniserie di Milligan, Ryp, Allén e Bellaire, pubblicata da Star Comics
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Qualcosa di occulto e letale si muove tra le regioni dell'Impero Romano. Un'entità mostruosa nota come Orkus, Signore della Caverna, sta mietendo un numero considerevole di vittime tra i soldati che rispondono all'Imperatore Nerone. A indagare su questa figura infernale è stato chiamato il centurione della Legione Italica Antonio Axia. Il suo destino è legato in maniera misteriosa alle Vestali, in particolare a quello della Vestalis Maxima Rubria.
Prende il nome da questa regione a Nord dell'Impero la miniserie in quattro numeri della Valiant scritta da Peter Milligan e disegnata da Juan José Ryp, pubblicata in Italia da Edizioni Star Comics. La casa editrice perugina crede molto in questo progetto tanto da presentare il volume con due copertine: la regolare di Cary Nord e la variant di Theo. Giunti al termine della lettura, non possiamo non confermare la bontà della fantastica storia imbastita da Milligan.
Tra vita di corte romana, accampamenti legionari e villaggi bretoni, la lettura scorre intensa senza battute d’arresto. Lo sviluppo della trama crea quel pathos capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina; allo stesso tempo, la scelta dell'ambientazione è funzionale e perfettamente riuscita, vista la corruzione dei costumi, la superstizione e il marcio che caratterizzava il regno di Nerone.
Su tutto svetta la figura impavida di Antonio, un uomo segnato da un lutto temendo, il cui agire è guidato, oltre che dal Codice, dal mantenimento del benessere del figlio. In bilico tra l’etica del Deduttore e il suo ruolo da genitore, Axia affronta ogni pericolo forte della sua razionalità e del suo metodo. La caratterizzazione dell’ampio cast di comprimari è riuscita e permette a Milligan di scrivere dialoghi stimolanti e ficcanti, ma soprattutto rispettosi del contesto storico.
Le matite di Juan José Ryp conferiscono un valore aggiunto alla sceneggiatura di Milligan, in termini di narrazione. Lo stile realistico dell'artista riesce a sottolineare il diverso rango dei personaggi, con un tratto che lascia trapelare la vera natura dei protagonisti rimarcando le differenze tra buoni, cattivi, aristocratici e plebei. Va inoltre sottolineata la cura e la dovizia di dettagli con la quale sia il palazzo imperiale romano che il villaggio rurale vengono rappresentati.
Un plauso anche alla colorista Jordie Bellaire, brava nell’alternare una palette fredda, in grado di ampliare la componente magica e horror del volume, a una più calda, ideale alle fasi più intimiste.