Briggs Land vol. 1: Contro lo Stato, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume di Briggs Land, opera di Wood, Chater e Loughridge

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Briggs Land #1, anteprima 01

Sedicimila ettari di terreno nel sud degli Stati Uniti ospitano la comunità autosufficiente ribattezzata Briggs Land, all’interno della quale la famiglia Briggs ha allargato e rafforzato la propria attività sovversiva contro il governo centrale. L’ideatore e leader di questa organizzazione criminale è Jim Briggs, condannato all’ergastolo per aver tentato di uccidere il Presidente e ora rinchiuso nel carcere federale di massima sicurezza di Graymarch. Nonostante la reclusione, Jim continua a guidare la famiglia, non lesinando consigli e direttive ai figli.

La situazione cambia drasticamente quando la signora Briggs, Grace, decide di assumere la leadership, sbalzando ipso facto il marito; improvviso e drastico, il cambiamento coglie tutti impreparati. Il difficile, però, arriva adesso: far accettare a una società misogina la posizione di comando di una donna. Da questo punto, una serie di insoliti eventi – di cui resta ignota la causa – mina l’equilibrio della comunità.

Le vicende della famiglia Briggs sono al centro di Briggs Land, serie Dark Horse presentata in Italia da Edizioni BD. Nel volume intitolato Contro lo Stato sono raccolti i primi sei numeri dell’opera di Brian Wood (storia) e Mack Chater (disegni).

A dispetto dell’immagine patinata e cosmopolita con la quale film o serie televisive dipingono gli Stati Uniti, Wood preferisce immergere la sua storia in un contesto sociale decisamente più reazionario e ottuso. Quell’ampia fetta di territorio compresa tra le due coste, il grande serbatoio di diffidenza e paura dove la retorica trumpiana ha trovato immediata presa, è lo scenario ideale in cui sviluppare un action thriller dai contenuti forti e perfettamente strutturato.

Nelle Briggs Land vive una popolazione maschilista, tracotante e boriosa, animata da un odio razziale che ne altera le capacità intellettive e la trasforma in una bestia feroce assetata di sangue. Partendo da questa condizione generale di tensione, Wood tratteggia una serie di personaggi marci, subdoli e arrivisti, dai quali sembra essere stata cancellata ogni traccia di umanità. Mossi da fini spesso nascosti, i protagonisti della vicenda sono la vivida fotografia di un’altra faccia dell’America: non è tutto frutto dell’immaginazione del suo autore, ma l'accurata rappresentazione di una condizione dilagante che tende a preoccupanti posizione xenofobe.

Briggs Land #1, anteprima 02

Nel creare scenari verosimili e vicini a quella realtà già vista in fumetti (Southern Bastards, Highway To Hell) e serie televisive (True Detective, Sons of Anarchy), Wood tratteggia uno scenario raccapricciante e perverso dal quale non sembra esserci via di fuga o possibilità di salvezza. Il riuscito intreccio narrativo rende avvincente una lettura che, pur raggiungendo la conclusione del suo primo arco narrativo, mantiene incerte le sorti del racconto e invoglia a proseguire la lettura.

A suggellare e impreziosire il volume concorrono i disegni di Chater e i colori di Lee Loughridge. Lo stile asciutto dell’artista statunitense è ideale per cristallizzare le tante sfumature emotive del racconto senza trascurare la cura nella definizione dei fondali. Intere sequenze mute si susseguono cariche di tensione, rese perfettamente dallo storytelling di Chater. Inoltre, la scelta operata da Loughridge  di alternare tonalità spente a soluzione più sature è funzionale allo sviluppo del racconto e permette di evidenziare il cambio di atmosfera in cui si muovono i singoli personaggi.

Briggs Land diventerà una serie televisiva prodotta da AMC, e dopo averne letto il primo volume non ce ne meravigliamo. Densa di significati politici, la serie di Brian Wood conquista per la splendida alchimia tra azione e thrilling che conferisce il giusto ritmo a un esordio convincente.

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