Breached, la recensione

Un esploratore spaziale alla deriva, una storia da scoprire, risorse da raccogliere: la recensione di Breached

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Che si tratti di opere permeate di battaglie epiche e scontri su larga scala o di avventure solitarie e claustrofobiche, la fantascienza va da sempre a braccetto coi videogiochi: Breached si rifà proprio a questo sconfinato genere artistico e culturale, orientandosi più verso il secondo tipo di produzione e tentando di farsi largo in una sconfinata giungla di titoli cosi impostati. L’incipit del titolo è tanto semplice quanto accattivante: Corus Valott, nostro alter ego digitale, si sveglia dal suo sonno criogenico su un pianeta apparentemente desertico, a causa di una avaria dalla non meglio precisata natura. Le sue funzioni vitali sono limitate per sopravvivere, e i suoi sistemi in avaria. L’unica speranza di salvezza è data dai suoi droni, disseminati lungo la superficie del pianeta che lo ospita, attraverso i quali può tentare di recuperare materiali con cui sintetizzare carburante e componentistica per riparare la sua navetta spaziale, il tutto mentre, attraverso l’esplorazione, il recupero di diari di bordo sparsi lungo il pianeta e la sua memoria tenta di ricostruire i fatti antecedenti al risveglio di cui ricorda poco o nulla.

[caption id="attachment_158142" align="aligncenter" width="600"]Breached screenshot Breached - screenshot[/caption]

Il gioco si presenta ottimamente, l’interfaccia è elegante e d’impatto, e si comprende subito che la scansione temporale del titolo è su base giornaliera; si parte con una settimana di autonomia, incrementabile con la produzione di carburante e componenti della nostra navetta, e ogni giorno, in virtù dello stato di semi incoscienza in cui Corus versa, è possibile compiere solo poche e mirate azioni; si può consultare il diario giornaliero scegliendo di volta in volta tra alcune parole chiave evidenziate, liberamente cliccabili e che rivelano particolari e dettagli circa la complessa storia che fa da sfondo alla claustrofobica vicenda, ma il fulcro del gioco verte attorno alle fasi esplorative e di sintesi dei materiali. Scegliendo uno dei punti di approdo sulla mappa, potremo controllare uno dei droni, rigorosamente ancorati a terra, ed esplorare la zona. La grafica non è indimenticabile ma è pulita e funzionale, e complice anche una discreta varietà nelle ambientazioni risulta piacevole da vedere.

"durante le nostre esplorazioni dovremo cimentarci nella ricerca di minerali e componenti elettronici"

La meccanica di gioco è decisamente semplice, durante le nostre esplorazioni dovremo cimentarci nella ricerca di minerali e componenti elettronici (ma anche diari di bordo abilmente nascosti) arrivando a raccoglierne fino a un massimo di tre, quota che una volta raggiunta obbliga a tornare al punto di sbarco e poi al deck di controllo di Corus. Il limite giornaliero impone delle scelte strategiche e una attenta pianificazione, evitando ad esempio di raccogliere troppi componenti elettronici laddove si ha invece più bisogno di minerali per il combustibile, e naturalmente obbliga a riesplorare più volte le diverse aree. In tutto ciò, è assolutamente necessario fare attenzione ai “nemici” presenti numerosi nelle varie aree, sfere che generano un campo elettromagnetico non appena ci si avvicina e collocate vicino ai giacimenti più ricchi. Il sovraccarico elettromagnetico dei droni determina automaticamente la fine della giornata, disperdendo cosi tutto il raccolto con nefaste conseguenze. Sintetizzando dunque le varie risorse, si sopravvive ogni volta un giorno in più fino all’inesorabile finale, ma è un peccato dover constatare come Breached sappia offrire davvero poco altro.

[caption id="attachment_158143" align="aligncenter" width="600"]Breached screenshot Breached - screenshot[/caption]

L’obiettivo di restituire un’atmosfera cupa e inquietante è reso benissimo grazie alla direzione artistica di livello e al diario di bordo eccellentemente scritto, vero è che viene voglia di rigiocare più volte il gioco per sbloccare tutte le opzioni di lettura e capire sino in fondo la vicenda di Corus, ma è difficile non prendere atto della pochezza del gameplay; le sessioni esplorative sono decisamente troppo piatte e monotone, e bastano davvero pochi minuti per esaurire tutta l’offerta videoludica alla base di Breached. E' giusto però sottolineare la cura produttiva non indifferente per un indie game, che dato anche il prezzo molto basso potrebbe essere allettante se si intende passare qualche ora con un titolo relativamente semplice e ideale cuscinetto tra una produzione tripla A e l’altra.

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