Brazen, la recensione
Testimoni da La signora in giallo, un torbido mondo da esplorare e un vicino piacente con cui flirtare, la ricetta del tv movie da Rai Due solo su Netflix
Passato attraverso le maglie di Netflix il tv movie a basso rischio, bassa produzione e bassa aspettativa di vita diventa il film di genere tarato per una nicchia precisa: storie di scrittrici di gialli di mezza età che indagano su sorelle morte ammazzate mentre flirtano con il vicino fico e single che è un detective. Che è sempre meglio della definizione che se ne sarebbe data una volta: “Thriller per signore con bassa soglia di attenzione da dopo pranzo di Rai Due”.
Al centro di tutto c’è Alyssa Milano che si impegna e non poco, ma più con la solida tigna con la quale una madre cuce un vestito di carnevale per la figlia o con la quale si potrebbe scrivere un romanzo se non se n’è mai letto uno prima, ovvero con dedizione e costanza più che con vero mestiere, seguendo regole di buon senso e rifacendosi a modelli semplici, più che aspirando a recitare. Così Brazen e la sua indagine con diversi possibili killer, scivola via tra un flirt e un travestimento per fare da esca con la mestizia che è lecito attendersi, rivelando più che altro dove sia finita la visione tradizionale della donna.