Braindead 1x06, la recensione

Il sesto episodio di Braindead abbraccia la sua anima più surreal-farsesca in modo vincente in particolare nella prima parte

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Il sesto episodio di Braindead abbraccia la sua anima più surreal-farsesca in modo vincente in particolare nella prima parte: il primo quarto d’ora è un delirio di soluzioni pazze e di una certa audacia, per essere sulla CBS.

Il recap cantato avverte rassegnato che la protagonista è ormai contagiata, ma le prime scene ci mostrano il risveglio di Laurel nel bel mezzo dell’invasione nel suo cervello da parte degli insetti. Naturalmente chiamare il 911 non dà i suoi frutti – i bugged sono ormai infiltrati in tutti i luoghi istituzionali – ma per fortuna Gustav è corso a bussare alla sua porta per comunicarle ciò che tutti noi già sappiamo, ovvero che gli insetti si annidano nei fiori di ciliegio. Avvertita da Gustav accorre anche Rochelle, e insieme, mentre Laurel sta rapidamente peggiorando, giungono a una conclusione che porta a una sorta di antidoto: gli insetti si inseriscono dall’orecchio sinistro nel corrispondente emisfero cerebrale, dunque per scacciarli va stimolato quello opposto. Non puntare sulla funzionalità logico-razionale, dunque, ma su quella creativa, sull’abbandono del controllo, sull’arte, sulla musica, sulle endorfine. Mentre Laurel si ubriaca e balla selvaggiamente, anche Gareth arriva a casa, insospettito da una telefonata, proprio mentre i tre si rendono conto che il modo migliore per ottenere la scarica di endorfine utile a scacciare gli insetti è… il sesso. Gareth si lascia usare per lo scopo, in una sequenza di eventi piuttosto divertente e atipica (anche se l’indomani giungono inevitabili conversazioni imbarazzanti e la necessità di un nuovo inizio per una relazione noiosamente “normale”).

Laurel si accorge però che Red sta portando avanti un piano di gerrymandering, ovvero il metodo per ridisegnare i confini delle circoscrizioni e dei collegi elettorali per favorire un candidato o un altro. Ottenute le mappe della città, Laurel si accorge che il disegno delle nuove circoscrizioni riproduce un pattern inquietante, che ricorda i “cerchi nel grano” e che sembra circondare il Campidoglio, sede del Congresso degli Stati Uniti. Unita al sospetto di Gustav che gli insetti siano di origine aliena, la strana coincidenza porta a pensare che si tratti di un messaggio per i simili in attesa nello spazio, pronti all’invasione.

Sei puntate per arrivare alla rivelazione che lo spettatore conosce fin dall’episodio uno sono un po’ troppe

Sei puntate per arrivare alla rivelazione che lo spettatore conosce fin dall’episodio uno sono un po’ troppe, soprattutto se consideriamo che la suspense è inesistente e che ai personaggi viene sempre un po’ troppo facile ottenere ciò di cui hanno bisogno: ad esempio, Laurel riesce sempre a sfruttare il legame con Gareth senza che ciò abbia conseguenze, come in questo episodio quando le vengono recapitate le mappe e i piani di disegno delle circoscrizioni. D’altro canto gli ostacoli continuano a frapporsi davanti alla verità, sottoforma dei soliti battibecchi fantasiosi di Wheatus e Ella, che prima rimandano lìapprovazione del budget per il CDC, e poi nuovamente chiudono eventuali ricerche sugli insetti mangiauomini, proprio mentre il Dottor Wu sta lavorando sull’unico esemplare di bug in possesso di Gustav e Rochelle (ma non poteva impegnarsi e acchiapparne almeno un paio? Non sembrano correre poi così veloce). Nel frattempo però un’ulteriore casualità porta la scettica Rochelle a rassegnarsi all’evidenza dell’origine aliena, quando trova la chiave dell’ossessiva ripetizione della canzone dei Cars: il ritmo ricorderebbe il suono emesso da uno specifico pianeta, evidentemente la madre patria degli insettini.

Braindead pecca ancora di mancanza di punti davvero forti, sia nella caratterizzazione dei personaggi, sia nella gestione dei plot. A patto di non pretendere troppa logica dalla concatenazione di eventi, l’episodio preso a sé funziona abbastanza bene, ma Braindead sembra destinato a rimanere un divertissement che ha veramente poco da dire sull’attuale situazione socio-politica e sulle tante contraddizioni che dominano lo scenario politico americano. Forse l’unica speranza è che i piani degli insetti dominatori ci vengano svelati, anche se vista la poca fantasia sfoggiata finora dalla serie, probabilmente non c’è da aspettarsi alcuna rivelazione scioccante.

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