Braindead 1x02, la recensione

La nostra recensione del secondo episodio di BrainDead, la serie della CBS con Mary Elizabeth Winstead

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Il secondo episodio di BrainDead segue giustamente più storyline collegate alla bizzarra situazione di partenza, che rimane ancora largamente inspiegabile.

La trama politica si intreccia con quella personale di Laurel in due momenti tra loro connessi. Da un lato l’invito al ballo di Garreth: il feeling tra i due sembra sincero e naturale, ma Laurel è lì per uno scopo ben preciso, rubare informazioni utili per il senatore Healy. Ma ancora una volta manipolatore e manipolato sono ruoli ribaltabili, e se all’inizio Laurel crede di essere in vantaggio, il prosieguo della puntata dimostra che non è così. Dall’altro, ancora al ballo, Laurel incontra due delle sue più care amiche del college: se Stacie, fotografa, appare tale e quale al passato, Abby sconvolge le due amiche la conversione alla destra estremista. È chiaro che anche Abby è vittima degli insetti alieni. La dinamica del “contagio” è finora lasciata volutamente poco chiara: non si spiega ancora, ad esempio, perché alcune teste esplodano e altre no, né come vengano scelte le vittime, e in che modo la musichetta onnipresente agisca sui cervelli riprogrammati. Interessante che il punto debole dei nuovi alieni siano le relazioni interpersonali, che non sembrano in grado di gestire nella loro complessità (si vedano i problemi di Scarlet e Luke a letto).

L’episodio si apre con una buffa canzone riassuntiva di quanto successo fin lì, espediente che sembra sottolineare lo spirito farsesco della serie. L’elemento splatter delle teste che esplodono si ripete e si rivela l’elemnto decisivo per portare avanti la componente di indagine del racconto. Stavolta tocca al povero Oscar, che viene portato all’ospedale dall’amico Gustav e proprio durante una TAC, con il cervello sotto scanner, questo esplode lasciando allibiti i presenti. Ma Gustav è una sorta di genio tuttofare – riuscita la sua presentazione mentre gioca contemporaneamente a scacchi con più persone, spostandosi da una scacchiera all’altra su una sedia con ruote – e a casa si ingegna per capire cosa è successo all’amico. Contemporaneamente, la dottoressa Rochelle Daudier, nipote del dott. Daudier, vittima dello stesso inspiegabile fenomeno nello scorso episodio, raggiunge Laurel con le scansioni della testa di Oscar, creando un ulteriore collegamento. È naturale che si proceda un passo alla volta dal lato più fantascientifico della serie, che però risulta ancora poco capace di amalgamere i diversi aspetti della vicenda. Dal punto di vista della strategia politica, proseguono le mosse parallele di democratici e repubblicani per rubarsi senatori e usare a proprio vantaggio sicuri casi mediatici, come la piccola Annie e il suo desiderio di visitare il Lincoln Memorial, che dà modo di sfoggiare il cinismo di entrambi gli schieramenti. Ma si tratta di mosse poco coinvolgenti, anche se prefigurano cambiamenti forse decisivi per la continuazione: a fine episodio infatti, il senatore Healy rischia di essere sfiduciato come capogruppo democratico, a vantaggio di Ella Pollack.

Il ritmo e il tono dell’episodio sembrano comunque più adeguati allo strano mix di generi che sembra voler essere presa poco sul serio. Tra i volti familiari di The Good Wife in questo episodio si aggiunge Nikki M. James nei panni di Rochelle, che nella serie precedente interpretava l’avvocato Monica Timmons.

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